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Dati e statistiche

L’Agenzia vince di più, nuovi ricorsi verso stabilizzazione

In calo le liti pendenti complessive

Bilancia
Liti pendenti in calo, vittorie dell'Agenzia in aumento, nuovi ricorsi verso la stabilizzazione dopo il boom post condono del 2005. E’ quanto emerge da un rapporto sull’andamento del contenzioso nel periodo 2004-2006 elaborato dalla direzione Normativa e Contenzioso dell’agenzia delle Entrate. Nel 2006 le vittorie dell’Agenzia nei tre gradi di giudizio aumentano di oltre 10 punti percentuali, passando dal 28,3% al 38,9%, mentre quelle del contribuente salgono dal 27,9% al 30,2 per cento. In calo il numero dei processi estinti prima del giudizio dal 37,5% al 23% mentre salgono dal 5,9 a 7,4 quelli parzialmente favorevoli all’Agenzia. Le liti pendenti continuano, anche se lentamente, a scendere: nel 2006 si attestano a 1.042.077 contro 1.083.756 del 2005. Un risultato al quale contribuisce oltre al venir meno delle liti davanti alla Commissione tributaria centrale anche un leggero calo dei nuovi ricorsi presentati nel 2006, pari a 206.628 contro 222.606 del 2005.

Il flusso delle controversie nel triennio 2004–2006
Irap e condono rappresentano due elementi importanti per l’andamento del flusso delle controversie. Sia in Commissione provinciale che in quella regionale - nel triennio in esame - si registra, per tutte le tipologie di attività, dall’accertamento alla riscossione, un trend decrescente dei ricorsi pendenti, a esclusione dei rimborsi che, a causa dell’elevato numero delle istanze presentate in materia di restituzione Irap, sono cresciuti soprattutto in primo grado, segnando un più 99% tra il 1° gennaio 2004 e la fine del 2006. Solo nel 2005, infatti, sono stati presentati, in Commissione provinciale, 62.293 ricorsi relativi all’imposta regionale sulle attività produttive, con un aumento del 590% rispetto al 2004, quando furono 9.022. Lo stesso dato scende rapidamente nel 2006 fino a quota 15.883.
Invece, il dato sui ricorsi presentati in Commissione regionale, in merito all’Irap, nel 2005 rispetto al 2004, subisce un aumento decisamente più contenuto, attestandosi al 4,1 per cento. 

Sul versante dell’accertamento e dell’irrogazione delle sanzioni, l’esaurirsi dell’“effetto condono” e la conseguente ripresa dell’attività di controllo ha portato a un aumento del livello di impugnazione degli atti notificati presso le Commissioni tributarie provinciali, che è passato da 29.711 del 2004 a 51.804 del 2005, per arrivare a 61.745 nel 2006. Nonostante l’aumento dei ricorsi in materia di accertamento, le controversie pendenti in primo grado, alla fine del 2006, sono diminuite del 26%, rispetto al 1° gennaio 2004, grazie a un aumento delle pronunce giurisprudenziali depositate.
Se in Commissione provinciale e regionale si registra per il 2006, rispetto al 2005, una flessione dei ricorsi pendenti, in particolare per gli atti di accertamento (meno 4% in primo grado e meno 3% nel secondo grado), in Corte di cassazione si registra un aumento relativo a tutti i settori di attività, per lo stesso periodo, di quasi il 5 per cento.

Esiti delle controversie nel triennio 2004 – 2006
Chi vince in contenzioso? Partendo da un'analisi degli esiti dei provvedimenti della Commissione tributaria provinciale emerge che, su un totale di 183.034 pronunce depositate nell’anno 2006, 74.111 (il 40,5%) hanno esito favorevole per l’Agenzia, 14.170 (circa l’8%) presentano un esito solo parzialmente favorevole all’Agenzia e 50.838 (quasi il 28%) hanno esito sfavorevole. A completare la statistica, concorrono le pronunce di estinzione – ossia i casi in cui è cessata la materia del contendere a causa di condono, conciliazione giudiziale, autotutela ecc. – che sono 43.915, pari al 24 per cento.

Rispetto agli anni precedenti è in netto miglioramento l’andamento del contenzioso a favore dell’agenzia delle Entrate; infatti, se nel 2004 l’Amministrazione vinceva solo nel 25,8% dei casi in Commissione provinciale e nel 2005 nel 28,9%, nel 2006 si è verificato un incremento di quasi 12 punti percentuali, portando gli esiti a favore dell’Agenzia a quota 40,5 per cento.
Questa percentuale rappresenta il totale delle vittorie in relazione alle diverse aree del contenzioso che vanno dalla liquidazione, in cui l’Agenzia ha vinto in primo grado nel 2006 nel 37% dei casi, all’accertamento (29,5%), alla riscossione (più del 36%), fino ai rimborsi Irap, dove l’Agenzia ottiene ottimi risultati con una percentuale di pronunce favorevoli dell’80% circa.

La bassa percentuale di successi nel settore degli avvisi di accertamento è giustificata dalla massiccia adesione al condono delle liti, grazie al quale i contribuenti hanno ovviamente manifestato una propensione maggiore alla definizione delle liti nei casi in cui era più elevata la probabilità di perdere in giudizio.
Una particolare attenzione meritano gli esiti relativi ai ricorsi sulle istanze di rimborso Irap. Su un totale di 26.605 provvedimenti depositati nel 2006, nell'80,3% dei casi l’esito è favorevole all’Agenzia (21.374), mentre nel 14,6% dei casi (3.878) le decisioni sono favorevoli al contribuente. Peraltro, tale “picco” di vittorie si va a inquadrare nello scenario di un trend già positivo manifestatosi nel triennio precedente.

Per quanto riguarda invece l’andamento degli esiti nel secondo grado di giudizio, si registra un dato in controtendenza, poiché la percentuale di soccombenza dell’Agenzia è maggiore rispetto a quella del contribuente, soprattutto in campo Irap, dove il cittadino vince nel 62,1% dei casi. Anche per l’accertamento gli esiti sfavorevoli agli uffici fiscali sono superiori alle vittorie, influenzati come in primo grado dai provvedimenti d’estinzione.

Passando dai numeri degli esiti ai valori economici degli stessi, le pronunce, seppur non definitive, favorevoli all’Agenzia ammontano, nel primo grado di giudizio, a oltre 10 miliardi di euro e a quasi 3 miliardi in secondo grado. Cifre, queste, che comprendono anche la mancata restituzione del tributo e il recupero del credito d‘imposta.

Per le pronunce sfavorevoli, invece, più di 5 miliardi di euro in Commissione provinciale e quasi 3,8 miliardi in Commissione regionale, per decisioni ancora non definitive, sono gli importi decisi dal giudice a carico dell’Amministrazione finanziaria.
Le decisioni parzialmente favorevoli (2 miliardi in primo grado e 1,1 nel secondo) rappresentano invece dei valori in parte a favore dell’Agenzia e in parte a favore del contribuente, mentre per le decisioni di estinzione del giudizio occorre tener conto del tipo di provvedimento, che può anche essere favorevole all’Amministrazione finanziaria, come, ad esempio, in caso di rinuncia al ricorso da parte del contribuente o di definizione agevolata, che comunque comporta il pagamento di importi, seppure ridotti rispetto alla originaria pretesa erariale.

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