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Veneto

Sull’etica fiscaleun convegno ad hoc

Istituzioni a confronto su sviluppo della tax compliance, legalità e contrasto all’evasione

Commenti positivi su alcuni temi trattati dai vertici dell’Agenzia delle Entrate, come i criteri di correttezza e ragionevolezza da adottare per il raggiungimento degli obiettivi istituzionali. Questi i “fili conduttori” che hanno caratterizzato i lavori e l’ampio dibattito del convegno “L’etica fiscale tra pubblico e privato”, svoltosi venerdì 10 giugno nella maestosa sala della Scuola Grande di San Rocco a Venezia, gremita di un pubblico attento e di numerose Autorità.

Ha aperto i lavori il “padrone di casa”, il direttore regionale del Veneto, Giovanni Achille Sanzò, il quale ha ricordato come le questioni fiscali non siano delegate solo all’Amministrazione finanziaria ma riguardino tutte le Istituzioni. In questo Paese, infatti, è diffusa l’opinione che non rispettare le regole, specie quelle fiscali, conviene. Di fronte a questo idem sentire non bastano le soluzioni adottate dal Legislatore ma tutti gli attori sociali sono chiamati a fare responsabilmente la loro parte. La correttezza, l’equilibrio e la trasparenza sono i valori irrinunciabili che devono guidare il lavoro quotidiano non solo degli operatori del Fisco – come ha ricordato con le sue note ai dipendenti lo stesso Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate - ma di tutte le istituzioni, pubbliche e private. Il direttore regionale del Veneto nota alcuni segnali che inducono all’ottimismo: è notizia di alcuni mesi fa che una nota multinazionale operante nel settore dei servizi finanziari ha adottato un nuovo codice deontologico che vincola tutti i propri dipendenti a rispettare le leggi vigenti e vieta loro espressamente di aiutare i clienti a evadere il Fisco.
 
 
Il Sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, ha sottolineato quanto sia necessario lavorare per convincere il cittadino che contribuire alla spesa comune è un dovere civico e non solo un onere. Il Comune di Venezia ha già stipulato diversi protocolli d’intesa con le Entrate del Veneto per partecipare alla lotta all’evasione fiscale.
 
Successivamente ha preso la parola Pietro Calogero, procuratore generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Venezia, il quale è intervenuto a nome dei magistrati impegnati nella quotidiana battaglia di tutela della legalità. Il procuratore ha auspicato la sottoscrizione di un patto tra Fisco e Contribuenti che fissi doveri e responsabilità reciprocamente vincolanti.
 
Nicola De Carlo, ordinario di psicologia applicata all’Università di Padova, ha ricordato a tutti i dirigenti responsabili di strutture complesse, pubbliche o private, quanto il benessere organizzativo sia legato alla performance e , in ultima istanza, ai risultati.
 
Il convegno è entrato nel vivo con l’intervento di Francesco Peghin - Vicepresidente della Confindustria Veneto - il quale ha riconosciuto come l’evasione fiscale costituisce un male assoluto per i contribuenti onesti, poiché provoca distorsioni inaccettabili dell’economia. Gli industriali italiani sono impegnati nello sviluppo della tax compliance e, a tal fine, hanno presentato un elenco di 25 proposte di semplificazione fiscale a costo zero. Peghin ha concluso il suo intervento con una proposta concreta: la creazione di un “attestato di correttezza fiscale”, una sorta istituto premiante che accordi ai contribuenti virtuosi delle agevolazioni (ad esempio la possibilità di compensare debiti con crediti a un tetto più alto).
 
Il convegno è proseguito con Claudio Siciliotti, presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, che, dopo una minuziosa disamina dello stato delle finanze pubbliche, si è soffermato sul sistema fiscale auspicato dai Commercialisti: un Fisco leggero con aliquote ridotte per gli onesti ma sanzioni pesanti per chi “fa il furbo”. Siciliotti ha riconosciuto pubblicamente i passi da gigante compiuti dall’Agenzia delle Entrate negli ultimi anni nel rendere più efficace il recupero dell’evasione fiscale. Il Presidente ha concluso il suo intervento auspicando che lo Statuto dei contribuenti sia elevato a norma di rango costituzionale e che si giunga a sottoscrivere un patto degli onesti tra Amministrazione finanziaria, aziende e professionisti del settore.
 
Ha preso poi la parola il generale Marcello Ravaioli, in rappresentanza della Guardia di Finanza. Ravaioli ha affermato che scrivere codici deontologici può servire, ma soprattutto occorre metabolizzare nei comportamenti individuali i valori che essi riflettono.  
Gli ultimi due interventi sono stati affidati ai vertici dell’Agenzia delle Entrate. Il direttore centrale dell’Accertamento dell’Agenzia delle Entrate, Luigi Magistro, ha esordito ricordando a tutti la regola aurea che governa l’etica della reciprocità in qualsiasi contesto umano: non fare agli altri quello che non vorresti che gli altri facessero a te. Il dott. Magistro ha affermato che nel 2010 l’Agenzia delle Entrate ha emanato circa 700 mila accertamenti: un record nella storia di questo Paese. La speranza è che l’efficienza raggiunta dalle istituzioni pubbliche nel contrastare elusione ed evasione convinca i contribuenti che il rispetto della legalità conviene anche in termini economici.
 
Marco Di Capua, direttore Vicario dell’Agenzia delle Entrate, ha concluso i lavori. Il suo auspicio è che tutte le organizzazioni abbiano lo stesso coraggio di individuare al loro interno e isolare chi trasgredisce le norme. Di Capua individua anche un’altra possibilità per affermare la cultura della legalità: parlare agli studenti. Su questo fronte, l’Agenzia delle Entrate è impegnata da anni nel progetto Fisco e Scuola.
 
In conclusione, dal dibattito è emersa la necessità che tutti – istituzioni pubbliche, ordini professionali e mondo imprenditoriale – si assumano le proprie responsabilità nella lotta all’evasione fiscale e nel miglioramento della tax compliance. Più volte gli intervenuti, infine, hanno rivolto parole di elogio nei confronti del livello di professionalità raggiunto dal personale dell’Agenzia delle Entrate e dalla qualità degli accertamenti.

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