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Puglia

L’economia della Puglia: aggiornamento congiunturale e aspetti strutturali

Bankitalia ha presentato a Bari la nota semestrale sull’economia della Regione

BI Puglia

L’Ufficio Studi della Banca d’Italia, sede di Bari, ha tenuto anche quest’anno il consueto incontro di presentazione dell’analisi relativa all’aggiornamento congiunturale dell’economia della Puglia.
L’incontro, ospitato dall’Università degli Studi di Bari, ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra diversi soggetti istituzionali che operano nella regione con gli interventi, oltre che del direttore della Filiale di Bari di Bankitalia, Pietro Sambati, del rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino, dei direttori dei Dipartimenti di Economia, Management e Diritto dell’Impesa, prof. Giovanni Lagioia, di Economia e Finanza dell’Università di Bari, prof. Vito Peragine e del il prof. Vito Albino  del Politecnico di Bari.

La Banca ha sottolineato la valenza strutturale, a livello regionale e nazionale, delle riflessioni che accompagnano le analisi economiche congiunturali, che assumono particolare valore in Puglia, in un momento in cui l’evoluzione dello scenario economico sarà influenzata dagli sviluppi delle vicende che riguardano lo stabilimento ArcelorMittal di Taranto.

Nei saluti dei rappresentati del mondo accademico è stato evidenziato l’inevitabile impatto della trasformazione digitale sull’economia dell’intero Paese e della Puglia e la conseguente necessità di adeguare il modello di formazione delle competenze nell’ottica di una pianificazione strategica del territorio che veda coinvolti tutti gli attori del sistema economico e che consenta di ridisegnare gli scenari dello sviluppo regionale. Partendo dal monitoraggio e dalla valutazione della situazione attuale, le scelte del mondo istituzionale dovrebbero tener conto, inoltre, dei rapidi cambiamenti anche su aspetti etici e di conservazione dell’ambiente.

Dal confronto tra i dati pubblicati nel rapporto L’Economia della Puglia dello scorso giugno, nel quale la situazione dell’economia pugliese sembrava particolarmente rosea, e quelli esposti nell’aggiornamento presentato, è emersa, in dettaglio, la necessità di modificare le proiezioni in senso negativo alla luce del quadro attuale. La Puglia, tuttavia, ha mostrato negli ultimi 10-15anni una maggiore capacità di resilienza ai cambiamenti ciclici dell’economia, grazie anche all’andamento della spesa pubblica capace di adeguarsi all’evoluzione dei fondi strutturali.
Nell’illustrazione del documento di aggiornamento congiunturale “L’economia della Puglia” n. 38/2019 i rappresentanti della Divisione Analisi e ricerca economica territoriale della sede di Bari di Banca d’Italia hanno portato, poi, all’attenzione della platea la lieve crescita del valore aggiunto regionale rilevata nei primi nove mesi del 2019, sostenuta dall’andamento di industria e servizi. Oggetto dell’analisi sono stati le imprese, il mercato del lavoro e il mercato del credito.

Il fatturato delle imprese, risultato in lieve crescita in particolare nei comparti alimentare e meccanico, è stato sostenuto anche dal buon andamento delle esportazioni nel settore siderurgico e di componentistica auto e aeromobili.

L’analisi condotta con riferimento al mercato del lavoro ha evidenziato un’espansione dell’occupazione nel primo semestre dell’anno, seppur con intensità leggermente inferiore rispetto al 2018, con un incremento del numero di occupati pari all’1,4%, superiore alla media nazionale ed in controtendenza rispetto al resto del Mezzogiorno.
Il settore del credito ha visto un incremento dei finanziamenti alle famiglie, a fronte di un calo dei prestiti alle imprese che ha interessato soprattutto le piccole imprese dei settori manifatturiero e delle costruzioni.
La qualità del credito, misurata dal  tasso di deterioramento del credito, è leggermente migliorata con significativo calo dell’incidenza dei crediti deteriorati lordi sui prestiti bancari.

Un focus sui flussi di finanza pubblica ha messo in evidenza come sul fronte degli investimenti fissi delle Amministrazioni locali sia stata registrata, a livello nazionale, una riduzione degli investimenti pubblici. In Puglia gli investimenti fissi pro-capite sono stati, perfino inferiori del 20% rispetto alla media nazionale.

In prospettiva, infine, sono stati evidenziati i potenziali rischi e le opportunità che influenzeranno la crescita economica dei prossimi mesi. Il più rilevante fattore di rischio è quello determinato dalle vicende dello stabilimento ArcelorMittal di Taranto, oltre ai rischi esogeni legati al rallentamento economico mondiale ed alla crisi del modello produttivo nel comparto automotive.

Al contrario, costituiscono opportunità di crescita la mole di fondi strutturali disponibili per il prossimo triennio, l’aumento degli importi di lavori pubblici messi a bando negli ultimi due anni, il miglioramento della situazione economico-finanziaria delle imprese e la pulizia dei bilanci realizzata dalle banche.

Nel corso del dibattito conclusivo è emersa una fase di transizione lenta e incerta dell’economia pugliese, tale da determinare un possibile stravolgimento dello scenario economico regionale nel quale il governo nazionale è chiamato ad investire anche sotto l’aspetto della riduzione delle disparità sociali per favorire la resilienza del sistema economico regionale ai repentini cambiamenti.

Il documento è disponibile al seguente link: https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/economie-regionali/2019/2019-0038/1938-puglia.pdf

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