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Schede Paese

Giordania

La riforma del 2018 ha introdotto diverse misure tributarie, tra queste rientra la “contribuzione nazionale” che si somma all’imposta sui redditi di persone fisiche e giuridiche

bandiera Giordania

L’economia giordana, malgrado una buon livello di crescita ottenuto negli ultimi anni, rimane una delle più piccole dell’area anche a causa della carenza di materie prime. Il settore industriale produce circa un quarto del Pil e ha fatto osservare una forte crescita delle esportazioni, soprattutto per quanto riguarda abbigliamento e prodotti chimici. I servizi producono, invece, circa il 70% del Pil. In particolare, il turismo rappresenta uno dei settori più importanti sia per quanto riguarda la ricchezza generata che le entrate valutarie.

La riforma tributaria del 2019
L’attuale sistema tributario della Giordania è stato soggetto a una consistente riforma entrata in vigore il 1° gennaio 2019.
Le principali novità introdotte dalla riforma riguardano l’incremento dell’aliquota relativa all’imposta sui redditi per il settore manifatturiero; alcune agevolazioni previste per il settore industriale; l’esenzione dall’imposta sui redditi per i  venture capital funds; l’introduzione di una nuova imposta, aggiuntiva rispetto all’imposta sui redditi, per persone fisiche e società, denominata  “Contribuzione Nazionale” con aliquota differenziata a seconda dei settori; nuove regole sulla detraibilità degli interessi passivi da parti correlate; la revisione delle detrazioni fiscali e delle aliquote per le persone fisiche.
Con lo scoppio della pandemia da Covid-19 il governo giordano ha approvato alcune misure per ridurne l’impatto economico. In particolare sono stati posticipati alcuni obblighi fiscali (come ad esempio le dichiarazioni dei redditi, dell’imposta sulle vendite e alcuni pagamenti) e ridotte le aliquote (soprattutto per le imposte indirette relative ai settori più duramente colpiti dalla crisi (come il turismo).

Persone fisiche: imposte sul reddito
L'imposta sul reddito è stata introdotta con una legge del 1985, ma ha subito importanti modifiche prima nel 2009 e più recentemente nel 2018.
L’imposizione interessa i salari, gli stipendi e gli altri redditi percepiti da soggetti residenti o non residenti. Poiché nel Paese vige il principio di tassazione territoriale, i contribuenti sono tassati unicamente sui redditi di fonte interna. I redditi delle persone fisiche provenienti dalle attività agricole sono esenti fino a 50 mila dinari.

L’imposta è applicata secondo i seguenti scaglioni di reddito:
 

Reddito (in dinari) Aliquota
Da 0 a 5.000 5%
Da 5.000 a 10.000 10%
Da 10.000 a 15.000 15%
Da 15.000 a 20.000 20%
Da 20.000 a 1.000.000 25%
Oltre 1.000.000 30%


Per i redditi sopra i 200mila dinari è prevista in aggiunta l’applicazione dell’imposta di “Contribuzione Nazionale” con aliquota dell’1%.

È prevista un'esenzione dall’imposta per i residenti pari a  9mila dinari, ai quali se ne aggiungono altri 9mila per le persone a carico. Inoltre è prevista un’ulteriore deduzione di mille dinari per le spese mediche e di istruzione, gli affitti e gli interessi sui mutui a scopo residenziale, debitamente documentate. La stessa deduzione è prevista anche per le analoghe spese  per il coniuge e per ciascun figlio (fino a un massimo di 3). Tali deduzioni non possono comunque superare i 23 mila dinari complessivi per nucleo familiare. Anche i non residenti possono beneficiare dell'esenzione anche se unicamente per le persone a carico residenti in Giordania.
  
Il regime del trattamento di fine rapporto è stato recentemente modificato abolendo l’originale esenzione completa, sostituita con le seguenti modalità:

1) esenzione completa per la quota relativa al periodo precedente il 31 dicembre 2009
2) esenzione al 50% e tassazione per il rimanente con aliquota al 9% per il periodo fino al 31 dicembre 2014
3) esenzione solo per i primi 15 mila dinari e aliquota al 9% per i periodi successivi

La dichiarazione dei redditi e il pagamento dell’eventuale imposta a debito deve essere effettuato entro il quarto mese dalla fine dell’anno (nel 2020 a causa della pandemia la scadenza è stata posticipata a fine giugno).

Società: imposte sul reddito e altre imposte dirette
Anche le persone giuridiche sono tassate unicamente sui redditi di fonte interna indipendentemente da dove questi vengono pagati. Fanno eccezione i redditi provenienti dall’estero, ma originati comunque da fondi o depositi in Giordania per i quali è prevista una tassazione al 10%.
Una società è considerata residente se è istituita secondo le leggi giordane, se è qui gestita o vi ha la sua sede principale o se è posseduta per almeno il 50% da un ente pubblico giordano.
Sono esenti alcuni soggetti come il Re, le pubbliche amministrazioni, i sindacati, le associazioni di categoria, le organizzazioni religiose, caritatevoli, culturali e di altra natura riconosciute come non profit.
L’aliquota ordinaria dell’imposta sulle società è del 20%, ma esistono aliquote di imposta differenziate per specifici settori: per le banche è infatti pari al 35%, mentre  le compagnie di comunicazione, elettriche, minerarie e le società finanziarie e assicurative sono soggette a un’imposizione sul reddito del 24%.
All’imposta sul reddito si aggiunge un’imposta di “Contribuzione nazionale” in generale dell’1%, ma che è pari al 3% per banche e società elettriche, al 4% per gli altri operatori finanziari, al 7% per le attività minerarie e al 2% per le telecomunicazioni e le assicurazioni.
Il reddito imponibile viene calcolato a partire dal reddito lordo calcolato come differenza tra l'ammontare totale dei componenti positivi soggetti a tassazione e i costi per la produzione e conservazione del reddito.
Le plusvalenze sono generalmente esenti con l’eccezione di quelle derivanti da beni ammortizzabili, dalla vendita di immobili effettuata da società il cui obiettivo è la compravendita immobiliare e la vendita di partecipazioni in società.
Ugualmente esenti sono i dividendi con l’eccezione di quelli percepiti da banche e altri istituti finanziari, compagnie di telecomunicazione, attività minerarie e assicurazioni.
Gli interessi provenienti da banche e istituti finanziari subiscono una ritenuta del 5% che risulta a titolo definitivo per le persone fisiche e del 7% a titolo di acconto per le società. Gli interessi, le royalties ed i servizi tecnici pagati a non residenti sono soggetti ad una ritenuta del 10% salvo diversamente stabilito dalle convenzioni contro le doppie imposizioni.
La norma prevede specifiche percentuali di ammortamento per le differenti tipologie di immobilizzazioni, percentuali che vanno dimezzate qualora le immobilizzazioni siano utilizzate per meno di 180 giorni nel corso dell’anno. E’ possibile applicare un ammortamento accelerato fino al 300% per i  beni diversi da quelli immobili. La valutazione delle rimanenze deve essere effettuata al minore tra il costo di mercato ed il costo di acquisto e i metodi di valutazione accettati sono il FIFO (First In First Out), la media ponderata e qualsiasi altro metodo in accordo con i principi contabili internazionali (International Accounting Standards, IFRS).
È previsto un sistema di thin cap per il quale i soggetti differenti da quelli bancari non possono dedurre interessi relativi a prestiti da soggetti collegati superiori a tre volte il capitale sociale. Le donazioni ad organizzazioni benefiche possono essere dedotte fino al 25% del reddito imponibile. Le perdite generate dal 2015 possono essere riportate in avanti  nei successivi cinque anni  mentre quelle precedenti possono essere riportate in avanti indefinitamente ma devono essere utilizzate per prime. Non è invece possibili portare in dietro (carry back) le perdite.
Per i contribuenti di maggiori dimensioni (ricavi superiori a 1 milione di dinari) sono previsti, acconti semestrali sull'imposta sui redditi calcolati in percentuale rispetto al reddito dell'anno precedente.
Sono previsti particolari incentivi per le imprese che operano nel settore industriale per le quali è previsto dal 2021 una riduzione del 15% (nel 2020 era il 20%) dell’imposta sul reddito, riduzione aumentata al 20% (nel 2020 era il 30%) per quanti operano nel settore farmaceutico e dell’abbigliamento.
La dichiarazione dei redditi deve essere presentata entro quattro mesi dalla fine dell’anno di imposta (anche in questo caso per il 2020 la scadenza è stata prorogata di due mesi a causa della pandemia da coronavirus).
 
L'imposta sulle vendite
L'imposta sulle vendite, con aliquota ordinaria del 16%, viene applicata su tutte le transazioni riguardanti la fornitura o l’importazione di beni e servizi con l'eccezione di alcuni beni o servizi esenti o ad aliquota nulla.

Esistono inoltre alcune aliquote ridotte per particolari prodotti:
- 10% per animali vivi, prodotti caseari, benzina e sale alimentare
- 5% per il mais
- 4% per alcuni libri e altri materiali ad uso scolastico

Sono esenti da imposta beni (pane, acqua in bottiglia, the, zucchero, elettricità)  e  servizi (trasporti aerei, educazione, sanità, attività delle organizzazioni religiose e sociali).
Non sono invece soggetti ad imposta le esportazioni verso l'estero o zone franche, gli scambi di beni usati tra privati, le proprietà immobiliari, azioni, fondi di investimento e altri strumenti finanziari.
All'imposta generale se ne aggiunge una speciale che colpisce soltanto alcuni beni, elencati in apposite tabelle, che vengono tassati una sola volta nel momento in cui sono posti sul mercato o vengono importati. Il contribuente può detrarre l'imposta dovuta da quella pagata in fase di acquisto ed importazione. L'imposta speciale può essere detratta unicamente nel caso in cui il bene considerato sia utilizzato come input nella produzione di altri beni anch'essi soggetti ad imposta speciale.
La base imponibile di riferimento è data dal prezzo di vendita comprensivo dell'eventuale imposta speciale. Nel caso di beni importati, viene considerato il valore dichiarato alla dogana cui si aggiungono i dazi doganali e l'eventuale imposta speciale.
La soglia oltre la quale devono  obbligatoriamente registrarsi e applicare l’imposta varia seconda dell’attività esercitata del contribuente e dalla presenza di importazioni.

Le imposte sulle proprietà
L’imposta sulle compravendite di proprietà immobiliari situate in territorio giordano viene applicata con imposta pari al 9% del prezzo di vendita (composta da un 5% di imposta di registro e da un 4% di imposta sulla vendita delle proprietà).
A livello locale viene applicata un’imposta sulla proprietà il cui importo è calcolato da ciascuna autorità locale sulla base delle caratteristiche della proprietà e del reddito ricavabile da un’eventuale locazione. In genere su tale reddito presuntivo viene applicata un’aliquota del 15%.

Le zone speciali
Allo scopo di attirare gli investimenti, soprattutto dall’estero, sono state istituite alcune aree speciali (Zone di libero commercio e Zone di sviluppo) che forniscono particolari benefici sia di tipo logistico che fiscale.
Le 6 Zone di libero commercio offrono aree attrezzate per le attività economiche e il magazzinaggio a prezzi contenuti vicino alle città o nei pressi di infrastrutture di collegamento marine o terrestri. Inoltre permettono la piena proprietà straniera delle società (soggetta a restrizioni altrove), sussidi per la realizzazioni di immobili, l’esenzione dai dazi doganali per tutti i beni importati per lo svolgimento delle attività economiche (esclusi i veicoli).
Per la sola zona di Aqaba è inoltre prevista un’aliquota al 5% dell’imposta sui redditi delle società (con l’esclusione di banche, assicurazioni e trasporti terrestri), l’esenzione dall’imposta sulle vendite per la maggior parte dei beni e servizi, l’esenzione dall’imposta sugli immobili e la possibilità di impiegare fino al 70% di dipendenti stranieri (in deroga alla norma generale).
Anche le Zone di sviluppo sono 6 e offrono i seguenti benefici: piena proprietà straniera delle società, aliquota dell’imposta sui redditi delle società ridotta al 5%, esenzione dall’imposta sulle vendite, esenzione dai dazi doganali per tutti i beni importati per la realizzazione delle attività economiche (esclusi i veicoli), nessun limite all’uso di dipendenti stranieri ed esenzione dal pagamento dei contributi sociali.

Rapporti internazionali
Il Paese ha firmato 32 accordi contro le doppie imposizioni, incluso il trattato siglato con l’Italia (ratificato nel 2009). Nel 2020 la Giordania ha ratificato (entrata in vigore il 1 gennaio 2021) la Convenzione multilaterale Ocse che punta a prevenire l’erosione di base imponibile e lo spostamento di profitti (Beps).

Capitale: Amman
Lingua ufficiale: arabo
Moneta: dinaro giordano
Forma istituzionale: monarchia costituzionale.
 
Fonti principali
Chambers and Partners(“Jordan: Corpotate tax 2021”)
Deloitte (“Intenational tax Jordan highligts 2020”)
PWC (“Jordan”)
EY (“Jordan announces economic measures to reduce the impact of COVID-19!”; “Worldwide VAT, GST and Sales Tax Guide “)

 

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