Spagna, dalla lotta all’evasione
recuperati 28 miliardi di euro
Il dato si riferisce all'ultimo triennio. il sommerso vale un quarto del Pil
Il piano, avviato nel corso del governo guidato da Mario Rajoy, è stato concepito per rafforzare la lotta contro l’evasione fiscale e destinare i proventi di tale attività per sostenere diverse misure di austerity, con un risparmio previsto, entro la fine del 2014, di 150 miliardi di euro. In particolare, il l’amministrazione spagnola ha aumentato il numero delle ispezioni fiscali e ha introdotto il limite di 2.500 euro per i pagamenti in contanti, oltre all’inasprimento delle norme nel codice penale.
I risultati sono stati annunciati nei giorni scorsi dal ministro del bilancio del governo ispanico, Cristobal Montoro, nel corso di un intervento parlamentare dove ha anche usato parole forti contro le frodi fiscali, definendole come "un attentato sociale, un vero flagello" che frena la nascente ripresa economica del Paese. Secondo i dati forniti da Montoro, nel 2012 la Spagna ha recuperato 11,5 miliardi di euro, 10,9 miliardi nel 2013 e 5,5 miliardi nel primo semestre del 2014, il miglior primo semestre nella storia dell’Agencia Tributaria: rispetto allo stesso semestre dell’anno passato, infatti, quando i miliardi recuperati erano stati di poco superiore ai 5, l’incremento risulta pari al 10%.
Il ministro ha ipotizzato che l’incremento di gettito sia da ricondurre essenzialmente all’emersione del sommerso, essendo questo periodo caratterizzato da una crescita economica modesta, anche se l'economia spagnola nel secondo trimestre dell’anno ha registrato il maggior ritmo di crescita dal 2007 (+0,6%) tra gli Stati europei.
Secondo Montoro, il dato che dimostra chiaramente che lo Stato sta combattendo efficacemente la battaglia contro il sommerso è l’incremento della raccolta dell’Iva, che nel primo semestre dell’anno è cresciuta del 6,8%, con un aumento complessivo dei ricavi del 5,3%.