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Proteste della Ryanair per la "travel tax"

Definita una tassa ingiusta che danneggia il traffico low cost

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È una tassa ingiusta, comporta una doppia imposizione, procurerà un arresto alla recente crescita del traffico aereo low cost dell'aeroporto di Shannon a Dublino. Queste le principali critiche mosse dalla Ryanair, una delle più grandi compagnie low cost, al governo irlandese che ha inserito nel bilancio di martedì scorso una tassa sul volo, di 10 euro. La compagnia aerea sostiene che è iniquo applicare indistintamente un importo così elevato, pari al 25 per cento di una tariffa media Ryanair, e invita l'esecutivo che ha il monopolio sugli aeroporti a ridurre piuttosto e di almeno il 50 per cento l'attuale imposizione per evitare una doppia tassazione. Il governo, infatti, già applica una tassa di 15 euro a biglietto per tratta. Ad aggravare la situazione l'effetto discriminatorio della tassa, che andrebbe a colpire unicamente il traffico aereo e non quello di terra, se il governo non applicherà un prelievo simile anche ai traghetti, che dal punto di vista ambientale producono emissioni di Co2 più che doppie rispetto agli aeromobili.

I rilievi della European Environmental Agency
Secondo i rilievi effettuati dalla European Environmental Agency, infatti, in Europa il traffico marittimo è responsabile del 5 per cento delle emissioni di gas mentre quello aereo ne produce solo il 2 per cento. Ma il danno maggiore, sottolinea la Ryanair, sarà arrecato alle tariffe a basso costo che la compagnia applica ai passeggeri in arrivo e in partenza da Shannon: per cinque mesi all'anno il prezzo medio di ciascun biglietto è inferiore a 10 euro. La travel tax su queste tariffe determinerebbe un aumento complessivo di oltre il 100 per cento e, di conseguenza, una drastica riduzione dei passeggeri. Per evitare questo devastante impatto, Michael O'Leary, amministratore delegato di Ryanair chiederà, nei prossimi giorni, un incontro con il ministro dei Trasporti per proporre la sostituzione della tassa a importo fisso con una proporzionata, in modo che i passeggeri che scelgono tariffe più alte paghino una somma diversa rispetto a quelli che viaggiano low cost, evitando così un prelievo a senso unico che porterebbe soltanto effetti distorsivi e discriminanti. Il nuovo prelievo sarà introdotto sulle tariffe aeree a partire da marzo 2009.
 

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