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Iota: a Roma il workshop
dedicato ai misuratori fiscali

Organizzato nella sede dell’Agenzia l’incontro internazionale a più voci

foto di gruppo Iota
Dal 4 al 6 dicembre scorso si è svolto, nella sede centrale dell’Agenzia delle Entrate, il workshop IOTA “Effective use of certified cash registers as preventive measures against the cash economy”, ovvero l’uso efficiente dei misuratori fiscali come misura preventiva per il contrasto all’economia sommersa. L'incontro è stato organizzato da IOTA (Intra-European Organisation of Tax Administrations) e dalla direzione centrale Accertamento e hanno partecipato funzionari dell'Agenzia coordinati da Maria Paola Mastroeni, Capo Settore internazionale. In particolare si è trattato del cd. “Hot Topic Workshop” in cui l’aggettivo “hot” indica un argomento scelto dagli stessi Paesi membri Iota e ritenuto di particolare interesse e attualità.
 
Le finalità dell’incontro
All’incontro, organizzato presso l’Aula “Di Cocco”, hanno preso parte 42 rappresentanti di Paesi membri Iota. In rappresentanza dell’Agenzia, Mario Carmelo Piancaldini e Franco Iaboni, coordinati da due rappresentanti dell’Organizzazione e tre speaker provenienti da tre diverse società specializzate nel campo dell’automazione degli strumenti di pagamento, con particolare riguardo ai registratori di cassa. Principale obiettivo del workshop, la condivisione di esperienze sul campo e di “best practice” nell’ambito dei registratori di cassa, con particolare riferimento alla effettiva adozione e all’attività di controllo che deriva dall’utilizzo da parte delle singole Amministrazioni fiscali. L'IOTA, a differenza di altri organismi internazionali, ha sempre impostato la propria attività sull’analisi di aspetti pratici a cui le Amministrazioni finanziarie devono quotidianamente fare fronte, anziché privilegiare aspetti di politica fiscale.
 
Lo scambio di esperienze
Articolato su tre giorni di scambio di esperienze, il workshop ha rappresentato un’importante occasione d’incontro tra delegati di Amministrazioni fiscali europee in un ambito molto ampio, in quanto l'IOTA comprende al suo interno molti Paesi che non fanno parte dell’Unione europea, spesso quindi caratterizzati da sistemi fiscali non “armonizzati” e pertanto molto diversi da quelli vigenti negli Stati membri dell'Unione europea.
Nel corso del meeting si sono alternate presentazioni da parte di alcuni delegati di Amministrazioni fiscali membri IOTA, oltre che di tre speaker provenienti dal settore privato, e sessioni di discussione all’interno di piccoli gruppi per approfondire le tematiche emerse durante la sessione plenaria. I gruppi di discussione costituiscono in realtà il core dell’evento, in quanto al loro interno ogni singolo partecipante è invitato a rappresentare la situazione relativa al proprio Paese di provenienza, consentendo così a tutti di conoscere lo stato dell’arte e, nel caso specifico, con riferimento ai misuratori di cassa, la loro implementazione, l’utilizzo e i relativi controlli ai fini fiscali. Al termine della discussione, ogni singolo gruppo ha poi relazionato in sessione plenaria sugli esiti del dibattito, dando la possibilità a tutti i delegati di intervenire con commenti o domande.
 
Il contrasto all’evasione fiscale
Le transazioni economiche caratterizzate dalla cosiddetta economia sommersa (cash economy) risultano essere di difficile individuazione a causa dell’elevato numero di partecipanti coinvolto e delle attività intenzionalmente eseguite per sottrarre a tassazione il fatturato che ne deriva. Tutti i Paesi europei si trovano a dover affrontare e combattere l’evasione fiscale che deriva in maniera significativa  dalla non contabilizzazione e dichiarazione degli incassi derivanti dalle operazioni al dettaglio (B2C – Business to Consumer). Gli operatori commerciali che pongono in essere operazioni di “cash economy” rappresentano una percentuale elevata rispetto al totale degli operatori registrati ai fini Iva. Per contrastare questo fenomeno sempre più diffuso, che coinvolge sia la cessione di beni che la prestazione di servizi, molti Paesi europei hanno già implementato l’uso dei registratori di cassa che rappresentano uno strumento importante per delimitare il rischio di evasione fiscale.
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