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Dal mondo

Usa: la Casa Bianca presenta
la Billionaire Minimum Tax

L’amministrazione Biden propone un’aliquota minima del 20% sul reddito dei miliardari per finanziare nuovi investimenti

White House Usa

L’introduzione di un’imposta minima del 20% sul reddito dei miliardari. È questa la principale novità fiscale del Budget 2023 presentato nei giorni scorsi dal Presidente degli Stati Uniti Joe Biden. La Billionaire Minimum Tax non è però l’unica proposta della Casa Bianca in tema di tassazione. Sono in agenda, infatti, anche un aumento al 28% dell'aliquota dell’imposta sulle società e misure aggiuntive per garantire che le multinazionali che operano negli Stati Uniti non possano utilizzare i paradisi fiscali per ridurre la tassa minima globale concordata in sede Ocse. Le proposte, che saranno sottoposte all’approvazione delle istituzioni parlamentari statunitensi, si inseriscono in uno scenario economico positivo per il 2021 con una crescita del Pil del 5,7%, la creazione di oltre 6 milioni di posti di lavoro e una contrazione del deficit pubblico di circa 300 miliardi di dollari.

Billionaire Minimum Tax
Il Fact Sheet pubblicato dalla Casa Bianca non entra in dettagli tecnici, ma precisa soprattutto i motivi di fondo di questa scelta di politica fiscale. Secondo il documento “Il codice tributario in vigore offre un trattamento di favore per i tipi di reddito di cui godono le persone facoltose. Questo trattamento speciale, combinato con una pianificazione fiscale sofisticata […] consente a molte delle persone più ricche al mondo di finire a essere sottoposte a un’aliquota fiscale complessiva sul reddito inferiore a quelle esercitata su molte famiglie della classe media”. Il testo diffuso dalla Presidenza afferma che questa nuova Billionaire Minimum Tax, con una aliquota minima del 20% sul reddito totale, riguarderebbe esclusivamente “lo 0,01% più ricco delle famiglie”. In pratica, come precisa più in dettaglio la circolare di approfondimento diffusa dal Tesoro, il nuovo tributo si applicherebbe ai contribuenti con una ricchezza complessiva - calcolata sottraendo i debiti dal patrimonio - di oltre 100 milioni di dollari. Si tratterebbe appunto di una minimum tax, progettata secondo questo meccanismo: se il reddito complessivo, inclusi i guadagni in conto capitale non ancora realizzati, è tassato con un’aliquota inferiore dovrà essere versata la differenza, mentre se la soglia del 20% di imposte federali dichiarate è già rispettata, nulla sarà dovuto in più.
 
Imposta sulle società al 28% e misure per l’applicazione della Global Minimum Tax
La proposta di Budget 2023 propone di fare una netta inversione di rotta rispetto alla riforma fiscale voluta dalla gestione Trump, che ha portato l’aliquota dell’imposta sulle società al 21%. Per l’amministrazione Biden “le società hanno ricevuto un’enorme agevolazione fiscale nel 2017, i profitti sono aumentati, ma i lavoratori e i consumatori non hanno beneficiato di questi tagli”. Il Bilancio 2023 punta ad aumentare l’aliquota dell’imposta sulle società al 28% con l’osservazione che si tratta ancora della “aliquota fiscale più bassa dalla Seconda Guerra Mondiale, con la sola esclusione degli anni successivi al taglio dell’imposta nel 2017”.  Il Budget prende inoltre atto dell’impegno sottoscritto insieme a oltre 130 paesi per l’applicazione della Global Minimum Tax e annuncia l’introduzione di una serie di misure per fare in modo che le multinazionali che operano negli Stati Uniti non possano farsi scudo tramite paradisi fiscali per ridurre l’impatto dell’imposta globale minima. Anche in questo caso la Casa Bianca punta a correggere in modo netto il quadro normativo in vigore: “Per decenni – spiega il Fact Sheet – i lavoratori e i contribuenti americani hanno pagato il prezzo di un sistema fiscale che ha premiato le multinazionali che delocalizzavano i posti di lavoro e trasferivano profitti all’estero”.
 
Investimenti, riforme fiscali e impegni
Il Budget 2023 propone una serie di investimenti per stimolare la crescita economica e creare nuovi posti di lavoro da finanziare attraverso le riforme fiscali proposte, a partire dall’introduzione della Billionaire Minimum Tax e dall’aumento dell’aliquota dell’Imposta sulle società. “Questi investimenti – precisa il documento – sono più che interamente coperti attraverso riforme fiscali che assicurano che le società e gli americani più ricchi paghino la loro giusta quota, mantenendo anche la promessa del Presidente che nessuno che guadagni meno di 400mila dollari all’anno pagherà un centesimo in più di nuove tasse”.
 

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