Ue: più di 41 milioni di beni
sequestrati soltanto nel 2016
Lo indica il Rapporto della Commissione sui controlli doganali nell’ambito della lotta alla contraffazione
Il mappamondo dei beni contraffatti
La relazione di Bruxelles si basa sui dati trasmessi dalle Amministrazioni doganali dei vari Stati membri. In termini assoluti, il principale Paese di provenienza delle merci sospettate di violare un diritto di proprietà intellettuale è la Cina (e non è la prima volta). Il dato è indiscutibile: l'80% degli articoli in questione proviene dalla Repubblica popolare cinese. Se si analizzano le singole categorie di beni, invece, altri Paesi si piazzano sul podio al primo posto. Singapore, ad esempio, è la regina per le bevande alcoliche, l'Iran per gli accessori di abbigliamento, Hong Kong per telefoni cellulari, Cd e Dvd (ma anche pezzi di ricambio per veicoli) e l'India per i medicinali. I casi in cui le autorità doganali hanno individuato beni contraffatti riguardano perlopiù beni di consumo ordinati attraverso canali di commercio elettronico.
Nel 2016, le autorità doganali europee hanno operato complessivamente oltre 63mila confische, per un totale di 41,3 milioni di articoli sequestrati. Il valore della vendita al dettaglio degli articoli confiscati nel complesso supera i 670 milioni di euro. Le procedure di confisca avviate dalle dogane si sono concluse nell'82% dei casi con la distruzione delle merci. Delle decine di milioni di beni controllati, il 77% degli articoli analizzati è stato distrutto o sottoposto a un procedimento di sequestro coattivo.
La difesa delle imprese e dei marchi europei in mano alle Dogane
La lotta al commercio di beni contraffatti è senza dubbio una priorità per Bruxelles, del resto la competitività delle aziende europee dipende dalla capacità della autorità dell’Unione di far rispettare i diritti di proprietà intellettuale. Come sempre dal 2000 a oggi, il lavoro della Commissione è uno strumento prezioso, contenente le informazioni necessarie all'analisi delle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale nell'Ue e allo sviluppo di opportune contromisure da parte delle autorità doganali. Le statistiche dell’indagine, inoltre, forniscono la base di dati che permette all’Ocse di mappare le rotte più battute dai contraffattori.
Secondo studi citati dalla Commissione, l’Ue è particolarmente esposta alle importazioni di prodotti contraffatti. Pierre Moscovici, commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, ha sottolineato gli aspetti più rilevanti di questa “esposizione” e il rischio a cui sono esposti gli acquirenti di questi beni. "I prodotti contraffatti”, ha dichiarato il commissario, “costituiscono una minaccia reale per la salute e la sicurezza dei consumatori europei, danneggiano le attività legali e riducono le entrate degli Stati.”