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Ue: un nuovo piano anti-abuso
che si fa in tre… per cinque

La Commissione europea ha presentato, il 28 gennaio, un set di interventi articolati per il contrasto all’elusione

La Commissione europea ha presentato, il 28 gennaio, un nuovo set di misure volte a contrastare l’elusione fiscale, quale rafforzamento e prosecuzione della campagna per una “#fairtaxation”, presentata a giugno 2015 nel piano d’azione per una tassazione delle imprese equa ed efficiente in ambito europeo (COM(2015) 302 final).
 
I tre pilastri dell’Agenda della Commissione
L’Agenda dell’esecutivo comunitario per una più equa tassazione in Europa si basa su tre pilastri che rappresentano il fulcro del piano a cui si accompagna una serie di intreventi ad hoc. In dettaglio i tre pilastri prevedono di:
  1. garantire l’effettiva tassazione nell’Unione europea, ossia dare esecuzione al principio fondamentale secondo il quale la tassazione delle imprese deve avvenire nelle giurisdizioni in cui le stesse imprese realizzano i loro profitti;
  2. rafforzare la trasparenza in ambito fiscale, mediante un potenziamento degli strumenti di cooperazione amministrativa a disposizione degli Stati membri, e, in particolare, lo scambio di informazione in via automatica;
  3. rendere l’Unione europea un partner fondamentale nella creazione di un “level playing field” a livello globale nella lotta all’elusione fiscale e ai regimi fiscali contrari ai criteri di concorrenza leale (“harmful”), coinvolgendo i “developing countries” per la creazione di standard internazionali condivisi.
 
Una risposta efficace nell’ambito del progetto BEPS
Le misure presentate dalla Commissione costituiscono la risposta europea alle raccomandazioni formulate a ottobre 2015 in sede OCSE nell’ambito del progetto BEPS (Base Erosion and Profit Shifting).
Il progetto BEPS ha preso formale avvio con la pubblicazione, il 19 luglio 2013, da parte dell’OCSE, del Piano d’azione “Addressing Base Erosion and Profit Shifting”- BEPS, nel quale veniva evidenziato come alcuni criteri di tassazione internazionale presentino delle lacune per ciò che concerne un corretto prelievo tributario nei confronti delle multinazionali. Nell’Action Plan BEPS erano individuate 15 azioni (actions), destinate a trattare le problematiche esistenti in ambito BEPS.
Il 5 ottobre 2015, dopo più di un biennio di lavori, l’OCSE ha pubblicato il pacchetto finale delle misure anti-BEPS, che consiste in 13 Reports, cui si aggiunge un documento importante di valenza trasversale che disciplina gli aspetti interpretativi delle misure proposte.
Molti Stati membri europei hanno dichiarato di voler implementare quanto prima le soluzioni individuate nei Reports BEPS, ma, a parere della Commissione europea, vi è il rischio che soluzioni unilaterali, non coordinate a livello europeo, possano non essere efficaci, tenuto conto delle peculiarità del sistema UE.
La Commissione, pertanto, con il pacchetto di misure presentate suggerisce un’implementazione comunitaria delle raccomandazioni BEPS e, in taluni casi, propone di tradurre le raccomandazioni in soluzioni normative, nel rispetto dei principi stabiliti dal Trattato (TFUE) e della specificità del Mercato Interno.
 
Le cinque misure presentate
In sostanza, con l’Anti Tax Avoidance Package la Commissione promuove a livello europeo una posizione più forte e coordinata da parte degli Stati membri contro le imprese che pongono in essere comportamenti elusivi, anche mediante attuazione di norme internazionali di contrasto ai fenomeni BEPS.  Il pacchetto di misure comprende:
  1. una proposta di direttiva (Anti Tax Avoidance Directive COM(2016) 26 final) che contiene sei norme chiave necessarie per contrastare le più comuni tecniche utilizzate dalle imprese per eludere il pagamento delle imposte dovute;
  2. una raccomandazione agli Stati membri su come prevenire gli abusi delle Convenzioni contro le doppie imposizioni (C(2016) 271 final);
  3. una proposta di modifica della direttiva sulla cooperazione amministrativa tra Stati membri volta ad introdurre lo scambio automatico di informazioni di natura fiscale sulle multinazionali operanti nell’UE (country by country reporting - COM(2016) 25 final);
  4. una comunicazione nella quale vengono presentate azioni tese a promuovere la buona governance fiscale a livello internazionale (COM(2016) 24 final);
  5. una comunicazione (cd. Chapeau Communication COM(2016) 23 final) dedicata all’analisi del contesto economico e politico nel quale viene calata la strategia proposta dalla Commissione, accompagnata da un working document.
 
Il processo di implementazione delle misure
La Commissione ha accompagnato la presentazione del pacchetto di misure con una precisa indicazione degli steps necessari a concretizzare le misure proposte ed, in generale, la campagna “#fairtaxation”.
Le due proposte legislative del Package saranno presentate al Parlamento europeo, secondo le consuete procedure di consultazione, e al Consiglio dell’Unione europea, per l’analisi tecnica nell’ambito dei gruppi di lavoro interni, e, successivamente, per l’adozione.
Il Consiglio e il Parlamento dovrebbero anche approvare la Raccomandazione in materia di Trattati contro le doppie imposizioni e gli Stati membri dovrebbero, conseguentemente, valutare la rinegoziazione dei Trattati secondo le indicazioni fornite dalla Commissione.
Infine, gli Stati membri dovranno valutare la nuova strategia esterna suggerita dalla Commissione per applicazione di criteri di buona governance in relazione ai Paesi terzi.
 
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