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Ue: approvato dal Consiglio
l’accordo fiscale con Andorra

Rafforzate le misure per contrastare l’evasione tributaria con lo scambio sistematico di informazioni

unione europea
Il 20 settembre 2016 il Consiglio dell’Unione europea ha approvato la conclusione di un’intesa con Andorra che ha l’obiettivo di implementare la tax compliance da parte dei risparmiatori privati. In particolare, l’accordo contribuirà a reprimere l’evasione fiscale, grazie allo scambio automatico di informazioni tra i Paesi membri dell’Unione e il Principato.
Il documento è stato firmato a Bruxelles dal Presidente del Consiglio, Jeroen Dijsselbloem, in rappresentanza dell’Unione Europea, e dal ministro delle Finanze, Jordi Cinca Mateos, per conto di Andorra. La sigla è avvenuta alla presenza di Pierre Moscovici, Commissario per gli affari economici e finanziari, fiscalità e dogane, che ha sottoscritto il documento.

I dettagli dell’intesa – Le misure previste consentiranno alle amministrazioni finanziarie coinvolte di migliorare l’accesso transfrontaliero alle informazioni sui conti finanziari dei rispettivi residenti.
Jeroen Dijsselbloem, ministro delle Finanze dei Paesi Bassi e presidente del Consiglio, ha commentato con entusiasmo il risultato raggiunto, affermando che: “Gli strumenti fiscali possono funzionare in maniera efficace solo se non lasciano scappatoie che possano essere utilizzate per evitare la tassazione. Questo accordo permetterà di colmare alcune delle lacune ancora esistenti nello scambio di informazioni ai fini fiscali e garantirà delle norme applicabili con costanza".
L’accordo aggiorna uno precedente del 2004 che obbligava il Principato di Andorra ad applicare delle prescrizioni equivalenti a quelle previste da una direttiva Ue sulla tassazione dei redditi da risparmio. L’intento principale è quello di estendere lo scambio automatico di informazioni sui conti finanziari, al fine di evitare che i contribuenti possano nascondere capitali o beni per i quali non abbiano versato le tasse.

Le finalità – Il patto si propone di limitare le possibilità per i contribuenti di evitare di essere segnalati alle autorità fiscali spostando beni da un Paese all’altro. I dati da scambiare riguardano non solo il reddito, come interessi e dividendi, ma rappresentano anche i saldi e i proventi derivanti dalla vendita di attività finanziarie.
Le Amministrazioni fiscali negli Stati membri e in Andorra saranno quindi in grado di:
  • individuare correttamente e inequivocabilmente i contribuenti interessati;
  • amministrare e far rispettare le loro leggi fiscali in situazioni transfrontaliere;
  • valutare le probabilità di frode fiscale perpetrata;
  • evitare inutili ulteriori indagini.
L’Unione europea e l’Ocse – L’accordo assicura che Andorra applichi delle misure più stringenti, in linea con quelle in vigore negli Stati membri dell’Unione. Inoltre va considerato che, mentre il testo precedente da cui trae origine si basava sulla direttiva UE relativa ai risparmi fiscali, questa disposizione è stata ora abrogata. Nel dettaglio, la direttiva 2003/48/CE è stata revocata il 10 novembre 2015, al fine di eliminare una sovrapposizione con la direttiva 2014/107/UE, che comprende maggiori prescrizioni volte ad evitare l’evasione.
L’intesa è conforme anche allo scambio automatico di informazioni sui conti finanziari promosso da un standard globale OCSE del 2014.
L’Unione europea ha firmato accordi analoghi con la Svizzera, il 27 maggio 2015, il Liechtenstein, il 28 ottobre 2015, e San Marino l’8 dicembre 2015. La conclusione degli accordi con la Svizzera e il Liechtenstein è stata approvata l’8 dicembre dello scorso anno. Recentemente anche il Parlamento italiano ha ratificato l’intesa sullo scambio di informazioni in materia fiscale con il Principato di Andorra, che era stata stipulata a Madrid il 22 settembre 2015.
 
 
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