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Dal mondo

Taiwan, nuova aliquota al 45%
e Fatca in dirittura d’arrivo

Il governo ha deciso di rendere il sistema fiscale più progressivo e rafforzare la lotta all’evasione fiscale

cartina taiwan
Anche a Taiwan si pensa a come risanare i conti dello Stato senza ostacolare la ripresa dell’economia. Ieri il Parlamento della Repubblica di Cina ha approvato la proposta presentata ai primi di maggio dalla Commissione Finanze di Taipei: rendere il sistema fiscale più progressivo chiedendo un maggiore sacrificio ai contribuenti più abbienti. 
Dal periodo d'imposta 2015, l'aliquota marginale più alta per chi dichiara un reddito annuale superiore ai 10 milioni di dollari di Taiwan aumenterà  infatti di cinque punti percentuali: dal 40 al 45%. Allo stesso tempo, saranno potenziate una serie di agevolazioni fiscali, con l'aumento,per esempio, da 108.000 a 128.000 NT$ della speciale detrazione per le persone con disabilità.

65 miliardi di NT$ in cassa – Secondo le stime della Commissione Finanze, l'aumento dell'aliquota marginale più alta potrebbe penalizzare circa 9.500 contribuenti, mentre del potenziamento delle agevolazioni fiscali potrebbero beneficiare circa 7 milioni di contribuenti di Formosa (su una popolazione complessiva di 23 milioni di persone). Tutte queste novità dovrebbero complessivamente portare nelle casse della Repubblica presidenziale 65 miliardi di dollari di Taipei: una cifra pari a 2 miliardi e mezzo di dollari Made in Usa.

Uno schema a sei aliquote – Dal 2015 a Taiwan le aliquote progressive relative alle imposte sulle persone fisiche dovrebbero quindi passare dalle attuali cinque a sei: 5% per i redditi fino a 20mila dollari di Taiwan, 12% fino alla soglia di 1.170.000 NT$, 20% fino a 2.350.000 NT$, 30% fino al tetto di  4.400.000 NT$, 40% fino a 10 millioni di NT$  e 45% a partire da 10.000.001 di NT$ di reddito dichiarato. Oltre alla riprogettazione dello schema della aliquote sulla tassazione delle persone fisiche, il Parlamento di Taipei ha approvato la proposta di modifica al Business Tax Act avanzata qualche settimana fa dalla Commissione Finanze: l’imposta sulle vendite nei settori bancari e assicurativi sarà aumentata (a partire da una data ancora da stabilire) dal 2 al 5%. 

Un piano per uscire dall’emergenza debito pubblico  –  Il progetto di pianificazione fiscale messo a punto dalla Commissione per la Finanza di Formosa e approvato ieri dal Parlamento di Taipei prevede nuove entrate per 65 miliardi di dollari di Taiwan. Questa vera e propria manovra di "recupero fiscale" si inserisce in un contesto economico internazionale che, negli  ultimi anni, ha visto una notevole frenata delle esportazioni di Taipei, con un conseguente rallentamento della crescita del prodotto interno lordo. Dal punto di vista del bilancio dello stato, secondo il ministro delle Finanze di Taiwan, Chang Sheng Ford, le casse  pubbliche di Formosa si trovano ora in un vero stato di “emergenza”. Infatti, anche se -  un po' come il vicino Giappone - Taiwan non ha alcun debito estero, la Repubblica di Cina ha comunque accumulato una considerevole zavorra di debito pubblico.

Verso la firma del Facta – Da Taiwan giungono novità anche dal punto di vista della lotta all’evasione fiscale internazionale. La Financial Supervisory Commission  (Fsc) di Taipei ha infatti comunicato che si aspetta di chiudere l’accordo intergovernativo Facta con gli Stati Uniti entro la fine giugno di quest’anno. La firma dell’accordo consentirà di rafforzare la lotta internazionale all'evasione fiscale e di aumentare la compliance, attraverso  l'applicazione della normativa Usa sullo scambio automatico di informazioni di natura finanziaria tra le autorità fiscali di Taiwan e la statunitense Internal Revenue Service.
 
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