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Dal mondo

Spagna: competitività e crescita
nella nuova legge di bilancio

Atteso entro fine mese il sì del Parlamento mentre a fine aprile è stato aggiornato anche il piano di stabilità

consiglio dei ministri
Consolidare i risultati ottenuti sino a oggi sul fronte del fisco, del lavoro e della finanza pubblica, continuare nell’opera di riduzione del deficit, mettere a punto una serie di misure in materia di occupazione, creare un nuovo modello di finanziamento delle Regioni. Sono alcune delle indicazioni emerse dall’ultimo Consiglio dei ministri nel corso del quale è stata presentata la legge di bilancio 2017 che dovrebbe essere approvata dal Parlamento entro la fine di maggio. Il complesso della manovra si aggira intorno al 320 mld di euro.
 
Gli interventi sul fronte della finanza pubblica
Ridurre il deficit al 3,1% nel 2017 e al 2,2% nel 2018. È uno dei principali obiettivi concordati con Bruxelles che, per il momento, non ha aperto alcuna procedura di rientro nei riguardi della Spagna.
Nel 2016 la Spagna ha chiuso l’anno finanziario con un deficit del 4,6 contro il 2,8 richiesto dalle autorità comunitarie (nel 2015 il rapporto era del 5,1% rispetto al 4,2% concordato). Secondo le previsioni del governo contenute nella legge di bilancio il debito pubblico spagnolo dovrebbe scendere nel 2017 al 98,8% del prodotto interno lordo contro il 99,4% del 2016.
 
La competitività della Spagna
Nel corso della riunione il ministro per il Tesoro e la Funzione Pubblica, Cristóbal Montoro, ha sottolineato che l'economia spagnola evidenzia segnali costanti di crescita e sta tornando ai livelli delle entrate fiscali di un decennio fa.  Nel 2017 l’obiettivo è portare il totale delle entrate fiscali a 200 miliardi di euro tra persone fisiche, società e Iva. In questo contesto, ha ricordato Montoro, le cifre pubblicate di recente dall’Agenzia delle Entrate riflettono un aumento del 6,7% delle entrate nell'anno in corso.
 
I risultati dell’ultimo triennio
Livelli di disoccupazione sotto il 20%, più di 1,5 milioni di nuovi posti di lavoro, crescita dell’economia al 3,2% sia nel 2015 che nel 2016. Sono alcuni dei principali risultati ottenuti dal governo Rajoy negli ultimi tre anni. Forte di questi risultati il progetto della legge di bilancio 2017 intende consolidare i risultati raggiunti nel triennio sul fronte della crescita economica, della stabilità dei livelli occupazionali e della spesa sociale. Il pil, secondo le previsioni del governo, aumenterà del 2,5%, il tasso di disoccupazione scenderà al livello più basso dall'inizio della crisi e le condizioni dell’economia permetteranno di creare nuovi posti lavoro (le previsioni sono di oltre 500mila).
 
Gli interventi per la competitività delle imprese
Il Consiglio dei ministri ha deciso anche lo stanziamento di 800 mln di euro in prestiti destinati a finanziare progetti destinati alla ricerca e allo sviluppo, nell'ambito del piano scientifico e tecnico pubblico. Lo scopo principale è rendere le aziende spagnole più competitive generando conoscenze, tecnologie e innovazioni volte a migliorare i processi produttivi creando prodotti e servizi tecnologicamente avanzati con un maggior valore aggiunto.
 
Riduzione dell’Iva per attività cinematografiche
Sulla ventilata ipotesi di un riduzione dell'Iva per le attività cinematografiche, Íñigo Méndez de Vigo, ministro per la Cultura e portavoce del Governo, ha ricordato infine che questa attività gode già di sovvenzioni. Una possibile riduzione della tassa è un impegno del governo per il futuro e sarà affrontato quando il percorso di crescita lo permetterà.
 
Le previsioni della crescita
Una crescita del prodotto interno lordo nell’ordine del 2,5% nel 2017, con un maggior contributo da parte del settore del commercio estero. È, in estrema sintesi, la previsione elaborata dal governo per l’anno in corso. Luis de Guindos, ministro per gli Affari economici, dell'industria e della concorrenza, ha sottolineato che il 2017 sarà il secondo anno consecutivo in cui la domanda esterna contribuirà alla crescita economica del Paese, cosa che non è avvenuta negli ultimi 20 anni e che "mostra chiaramente la qualità e, soprattutto, la sostenibilità di questo tipo di crescita". Il ministro ha anche sottolineato che l'elemento più dinamico sarà l'esportazione di beni e servizi, a dimostrazione del fatto che la Spagna è senza ombra di dubbio un'economia competitiva.
 
L’aggiornamento del piano di stabilità
Alla fine di aprile poi il Consiglio dei ministri ha approvato il programma di stabilità aggiornato per il periodo 2017-2020, che sarà presentato alla Commissione europea unitamente  al piano nazionale di riforme. Il programma di stabilità contiene le proiezioni macroeconomiche per un periodo di quattro anni, unitamente agli impegni di politica di bilancio. Il ministro degli Affari economici, dell'industria e della concorrenza, Luis de Guindos, ha osservato che il documento si basa su un'ipotesi "molto prudente". In particolare un lieve miglioramento dell'economia globale, la stabilizzazione dei prezzi del petrolio - marginalmente superiore a quella attuale - il mantenimento della stabilità del tasso di cambio e un lieve aumento dei tassi di interesse.
Le nuove previsioni stimano una crescita media annua del 2,5% tra il 2017 e il 2020. Il governo ha incrementato la crescita del prodotto interno lordo (PIL) dello 0,2% per quest'anno, passando dal 2,5% al ​​2,7%. Secondo Luis de Guindos, questo è un scenario "molto moderato e prudente", dato che le cifre del primo trimestre di quest'anno mostrano l'economia spagnola in ripresa. Per quanto riguarda il 2018, la crescita prevista è valutata al 2,5% e al 2,4% per i due anni seguenti.
 
Un bilancio degli interventi nel triennio
Fiscalità, occupazione, finanza. Sono le tre direttrici lungo le quali si è mossa l’azione del governo Rajoy negli ultimi tre anni. In ambito fiscale i maggiori interventi hanno riguardato le imposte sui redditi delle persone fisiche con una riduzione media del 12,5% della tassazione globale e la tassazione societaria che è scesa oggi al 25%. Nel settore del lavoro sono state introdotte riforme finalizzate da un lato a una maggiore flessibilità e dall’altro a garantire la competitività delle imprese. Infine in ambito finanziario l’azione dell’esecutivo si è concentrata sul risanamento del settore creditizio attraverso interventi in grado di ridurre i rischi derivanti da titoli tossici e la sovraesposizione dei risparmi ai fallimenti bancari.
 
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