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Dal mondo

Saint Kitts e Nevis: niente tasse
nella legge finanziaria 2013

A ricordarlo è stato il primo ministro e responsabile delle Finanze, Denzi L. Douglas, al termine dell’anno finanziario

banconota
A Saint Kitts e Nevis l’approvazione della legge finanziaria per il 2013 non porterà imposte aggiuntive oltre a quelle già previste nell’ordinamento nazionale.  Ad anticipare la notizia è stato il primo ministro e responsabile del dicastero delle Finanze, Denzi L. Douglas, a ridosso delle festività natalizie. La presentazione del documento è stata rinviata ma le indicazioni fornite in anticipo sembrano non lasciare spazio a dubbi.
 
I due fattori che hanno contribuito a evitare le nuove imposte
Nel corso del 2012, ha ricordato Douglas, è migliorata la stabilità generale del Paese in un clima ancora dominato dalle vorticose turbolenze connesse alla crisi economica internazionale. E questo grazie a un programma di interventi adottato per tempo che ha arginato gli effetti negativi del fenomeno. In particolare, ha ricordato Douglas, un piano di riduzione del debito che lo ha portato ben al di sotto del 100% nel rapporto con il Pil e una strategia di sviluppo globale che hanno permesso di aumentare la crescita sostenibile nel medio termine.
Questi due fattori, insieme, hanno contribuito a evitare l’introduzione di tasse aggiuntive oltre a quelle già previste dall’ordinamento nazionale. La legge di bilancio, ha ricordato Douglas, è uno dei componenti più critici tra gli strumenti di sviluppo impiegati dai governi di tutto il mondo per coniugare stabilità e crescita. E non aver introdotto nuove imposte è il modo migliore per mettere il sistema al riparo dai rischi delle recessione e favorire gli investimenti dall’estero.
 
I tratti salienti del sistema impositivo
Tra i principali tributi previsti dall'ordinamento di Saint Kitts e Nevis vi sono l'Iva, le tasse sulla proprietà dei terreni ubicati sul territorio nazionale mentre non vi sono tasse sul patrimonio, donazioni e immobili. L'ordinamento interno non prevede, per le persone fisiche, una imposta mentre per le società l'aliquota dell'imposta sul reddito è stata fissata al 35% dopo vari cambiamenti intervenuti negli ultimi anni. Sempre in materia societaria ad alcune società espressamente previste dall'ordinamento è riconosciuta l'esenzione dal pagamento delle imposte per i primi 15 anni di attività.
 
I nuovi progetti ecosostenibili
È recente la notizia che la federazione di Saint Kitts e Nevis sarà al centro di due nuovi progetti a sfondo internazionale per la difesa dell’ecosistema. Il primo, sostenuto anche dal Dipartimento di Stato americano, per far fronte alle siccità, inondazioni e calamità naturali che colpiscono il Paese; il secondo per lo sviluppo urbano sostenibile che prevede l’elaborazione di un piano coordinato di trasporto in grado di coinvolgere l’intera federazione. Due nuovi progetti che vanno ad aggiungersi ad altri in corso di definizione sul territorio come quello per riciclare alcune tipologie di rifiuti e creare una proteina da utilizzare nel ciclo di alimentazione del pollame; un progetto di trasporto urbano intelligente per diminuire l’uso delle auto.
 
L’adeguamento agli standard internazionali
La federazione di Saint Kitts e Nevis, territorio indipendente nell'ambito del Commonwealth, membro della Comunità dei Caraibi, dell'Organizzazione degli Stati dei Caraibi Orientali e dell'ONU, negli ultimi anni ha compiuto notevoli progressi sotto il profilo fiscale. Innanzitutto per l’attuazione degli standard fiscali Ocse in materia di scambio di informazioni e di trasparenza che ha contributo ad attenuare lo status di Paese a fiscalità privilegiata riconosciuto per il suo vantaggioso regime di tassazione. In secondo luogo l'emanazione del Value Added Tax Act entrato in vigore il 1° novembre 2010 con cui è stata introdotta l’Iva.
 
Le ultime novità dal fronte della collaborazione internazionale
L’ultimo Rapporto Ocse di valutazione inter pares sulla piena trasparenza fiscale risale al 12 settembre 2011. Nel documento sono stati confermati gli sforzi per adeguare la legislazione nazionale agli standard internazionali così come è stata confermata la disponibilità allo scambio di informazioni bancarie e contabili in un quadro di collaborazione bilaterale e multilaterale. Uno dei problemi di rilievo è stato identificato nella mancanza di requisiti coerenti e vincolanti che possano garantire la disponibilità di informazioni contabili da parte delle società in nome collettivo che esercitano attività sul territorio nazionale. Entro la fine di quest’anno è previsto il completamento della fase 2 della relazione di valutazione (peer review).
 
 
Fonti di riferimento:
Fonte 1
Fonte 2
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