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Dal mondo

Ocse, nuovo traguardo per il Global Forum.
Presentati i risultati e l’agenda per il 2021

Dal 2009 a oggi, il gettito prodotto da indagini offshore e programmi di voluntary ha raggiunto quota 107 miliardi di euro

report Global Forum 2020

Lo standard internazionale realizzato dall’Ocse per permettere gli scambi automatici di informazioni è una scommessa vinta. È il primo aspetto preso in considerazione dal Global Forum sulla trasparenza e lo scambio di informazioni a fini fiscali nella prima giornata di lavoro del meeting plenario di Parigi. La riunione delle 161 giurisdizioni aderenti al Forum è iniziata ieri, con la presentazione del report annuale, e si concluderà domani.
I risultati elencati dal segretario generale dell’Ocse, Angel Gurrìa, sono molto soddisfacenti (per usare le parole dello stesso Gurrìa), a partire dal numero di Stati oggi impegnati nello scambio di informazioni a fini fiscali, che saranno 105 entro la fine dell’anno in corso. Un altro dato sottolineato nel discorso di apertura del summit è quello dei 107 miliardi di gettito emerso complessivamente in tutto il mondo dalla nascita del Forum a oggi grazie a indagini fiscali internazionali e programmi di disclosure. Del totale di extra gettito ricavato a livello globale, 29 miliardi sono stati fatti emergere grazie all’azione dei Paesi in via di sviluppo, un altro aspetto che dimostra come il lavoro di squadra svolto dalla comunità internazionale ha prodotto effetti non trascurabili. 

Una prima analisi sullo scambio di informazioni
Molto spazio del Forum annuale è dedicato ai risultati del lavoro svolto globalmente, innanzitutto guardando al “quanto”. Nel 2019 i Paesi si sono scambiati automaticamente informazioni su 84 milioni di conti finanziari in tutto il mondo, coprendo un patrimonio totale di 10mila miliardi di euro. Dal 2009 ad oggi, invece, sono stati identificati 107 miliardi di euro di entrate fiscali aggiuntive attraverso i programmi di voluntary disclosure varati e le indagini fiscali offshore avviate nel mondo, un importo che mostra una crescita di 5 miliardi di euro rispetto all’ultima cifra (pari a 102 miliardi) presentata  nel rapporto dell’anno passato.
In generale, il rapporto ci dice che l'attuazione dello standard per lo scambio automatico di informazioni (AEOI) procede bene e quasi tutte le giurisdizioni coinvolte hanno avviato gli scambi. Inoltre, la peer review realizzata dai tecnici dell’Ocse sullo scambio automatico di informazioni ha evidenziato che l'88% delle giurisdizioni impegnate nello scambio automatico dal 2017-18 si è dotato ormai di quadri giuridico-normativi soddisfacenti. Sarà in una seconda fase del processo di monitoraggio, invece, che verrà valutata l'efficacia dello scambio automatico in più di 100 giurisdizioni.

Le sfide del 2020
Durante la pandemia, l'agenda per la trasparenza incarnata dal Global Forum sembra non aver subito battute di arresto. Il lavoro di rafforzamento delle capacità (le attività che rientrano sotto la definizione di capacity building) svolto dal Forum globale si è anzi ulteriormente ampliato, con 68 giurisdizioni che hanno ricevuto assistenza nei 12 mesi del 2020. Nel corso dell’anno, inoltre, sono stati realizzati eventi formativi per una platea di oltre 6.800 funzionari appartenenti a 157 giurisdizioni, realizzati quasi esclusivamente a distanza.
Per l’Ocse, la pandemia scoppiata all’inizio dell’anno ha inoltre fornito un forte stimolo a un più ampio utilizzo delle tecnologie digitali. Questo trend è confermato dalle disposizioni specifiche introdotte in alcune giurisdizioni per consentire il lavoro sui dati da remoto, nel rispetto dei requisiti dettati dalle norme in materia di privacy e riservatezza. In particolare, molti membri del Forum globale hanno introdotto (laddove non vi erano) o ampliato il ricorso ai canali di trasmissione digitale per le richieste di scambio di informazioni in entrata e/o in uscita. In alcuni casi, inoltre, sono stati approntati sistemi di trasferimento file dedicati per consentire gli scambi su richiesta (EOIR). Per l’Ocse l’efficacia di questi strumenti è stata tale da suggerire di tenerli in vita anche dopo la conclusione della pandemia da coronavirus. La loro utilità potrebbe insomma andare oltre l’attuale fase di crisi mondiale e permettere un domani di realizzare un nuovo e più avanzato sistema globale focalizzato sulla trasparenza. 

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