Per la prima volta negli ultimi 10 anni, nel corso del 2019 sono diminuite le entrate fiscali dei Paesi dell’area Ocse. E potrebbe non trattarsi di un caso isolato: il calo si riferisce, infatti, al periodo pre-Covid19, per cui è naturale attendersi un’ulteriore discesa delle entrate, soprattutto quelle legate ai consumi.
È quanto emerge dal Revenue Statistics 2020, il rapporto in cui l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico analizza la pressione fiscale, la struttura e il trend delle entrate fiscali dei Paesi più industrializzati del mondo.
Trend negativo per le entrate fiscali
Nel 2019 il rapporto medio tra imposte e Pil è sceso al 33,8%, con un calo di 0,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente. La tendenza dovrebbe continuare in negativo anche per il 2020: secondo lo studio, infatti, la crisi causata dalla pandemia in atto colpirà in modo significativo le entrate fiscali a causa del forte calo dell’attività economica e dei consumi per i lockdown varati in molti Paesi e la chiusura forzata di molte attività.
La Danimarca è il Paese Ocse con la pressione fiscale più alta
Con un aumento di 2 punti percentuali nel rapporto imposte/Pil, quest’anno la Danimarca si aggiudica il primato di Paese con la più alta tassazione tra i Paesi industrializzati: con il 46,3%, infatti, supera anche la Francia, ferma al 45,4%. Al terzo e quarto posto si collocano la Svezia e il Belgio, che si assestano entrambi al 42,9%, mentre l’Italia occupa la quinta posizione insieme all’Austria, con una tassazione pari al 42,4% del Pil.
Analizzando i dati pubblicati dall’Ocse viene confermata la forte eterogeneità relativa alla pressione fiscale tra i vari Paesi: alla Danimarca che, come abbiamo visto, ha raggiunto il 46,3%, si contrappone il Messico, con un rapporto imposte/Pil del 16,5%. Fisco leggero anche in Colombia (19,7%) e Cile (20,7%). All’interno dell’Unione Europea, invece, la pressione fiscale più bassa è quella dell’Irlanda, che incide sul Pil per il 22,7%, come nel 2018, ed è anche la quarta percentuale più bassa in assoluto.
I cambiamenti rispetto al 2018 e al 2009
Facendo un confronto con l’anno precedente, il calo maggiore si è registrato in Ungheria (-1,7%), per effetto in particolare della riduzione di 0,6 punti percentuali della tassa sui redditi corporate al 3,6%, il livello minimo dell’Ocse dopo quello della Lettonia; ma la tassazione scende anche in Islanda (-1,1%), Belgio e Svezia (entrambi -1%).
Se si confrontano, invece, i dati del 2019 con quelli di dieci anni fa, la tassazione media dell’Ocse è aumentata di 2 punti percentuali, passando dal 31,8% al 33,8%: gli incrementi più significativi sono stati quello della Grecia, di circa 8 punti percentuali, e quello del Giappone, 5% in più. In Italia l’aumento rilevato è stato di mezzo punto percentuale.
Come sono strutturate le tasse dei Paesi Ocse…
Il rapporto presenta, nel dettaglio, anche come le varie entrate sono strutturate. Analizzando i dati del 2018 (anno di disponibilità dei dati a consuntivo di tutti i Paesi) si osserva, per esempio, che in 16 Paesi le entrate principali sono da addebitarsi a imposte sui redditi e sui profitti, 12 Paesi invece raccolgono più soldi dai contributi legati alla previdenza sociale e 9 Paesi invece dalle imposte sui consumi. Se volessimo fare una media, le entrate da imposte sui redditi e sui profitti nei Paesi Ocse incidono per il 34,3% del totale, quelle previdenziali e sociali per il 25,7%, quelle sulla proprietà per il 5,6%, quelle sui consumi per il 32,7%.
…e in Italia
Analizzando la struttura delle entrate in Italia, il 25,6% degli introiti fiscali complessivi derivano dalle tasse sui redditi personali, il 4,5% dalle imposte sui profitti delle società, il 31% dai contributi previdenziali, il 6,1% dalle tasse sugli immobili, il 14,8% dall’Iva, il 13,9% da altre tasse sui consumi e il 4,1% da altre tipologie.
Rispetto alla media Ocse, il dato italiano sulle imposte societarie è uno dei più bassi: la media è infatti del 10%. Anche l’Iva è sotto la media (20,4%). Sopra la media, invece, ci sono i dati sulle imposte personali, sui contributi e sugli immobili.