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Dal mondo

Ocse, dal 2017 al 2018 tassazione
del lavoro media in discesa soft

In controtendenza al risultato generale, in 22 Paesi su 36 si è registrato un aumento del cuneo fiscale inferiore al mezzo punto percentuale

Rapporto Ocse salari

Nel 2018, il cuneo fiscale medio dell’area Ocse è stato del 36,1%, segnando una diminuzione media di 0,16 punti percentuali rispetto al 2017.
È il principale risultato del Rapporto Taxing wages 2019 che analizza i dati della contribuzione e della tassazione dei redditi da lavoro nei 36 Stati aderenti all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.
Il recente calo del cuneo fiscale medio dei 36 Paesi membri è stato determinato dalla contrazione del dato avvenuta in 16 Paesi, anche se con notevoli differenze tra una realtà e un'altra. Infatti, in 4 delle nazioni prese in esame dal rapporto si sono registrate notevoli diminuzioni, mentre in 10 il calo è stato poco accentuato.
Infine, nei restanti 22 (quasi due terzi degli Stati affiliati all’organizzazione internazionale) si è verificato un lieve aumento, comunque sempre inferiore al mezzo punto percentuale.

I principali risultati del rapporto
Come noto, il cuneo fiscale misura il rapporto tra i costi del lavoro e la retribuzione netta ricevuta dal lavoratore. Nel calcolo dei costi del lavoro vengono prese in considerazione sia le imposte sul reddito delle persone fisiche che i contributi previdenziali a carico dei dipendenti e dei datori di lavoro. Nel 2018, i cunei fiscali medi più elevati sono stati rilevati in Belgio (52,7%), Germania (49,5%), Italia (47,9%), Francia (47,6%) e Austria (47,6%). I cunei più bassi si sono registrati in Cile (7%), Nuova Zelanda (18,4%) e Messico (19,7%). Tra il 2017 e il 2018, il cuneo fiscale è aumentato in 22 Paesi su 36 ed è diminuito in 14 Paesi. In quattro di questi, le diminuzioni rilevate sono state superiori a un punto percentuale. Tra gli Stati dove il cuneo fiscale è aumentato, l’incremento più rilevante è stato osservato in Corea del sud (dell’ordine di 0,49 punti percentuali).

Alle cause della contrazione 
Come detto, nel 2018 il cuneo fiscale medio dell’area dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico è calato - in media - rispetto all’anno precedente, soprattutto a causa delle accentuate diminuzioni registrate in 4 Stati. Guardando al peso della riduzione del cuneo, invece, l’organizzazione di Parigi sottolinea come significativo il dato dell’Estonia (-2,54 punti percentuali), seguita dagli Stati Uniti (-2,19 punti percentuali), dall’Ungheria (-1,11 punti percentuali) e dal Belgio (-1,09 punti percentuali). L’Ocse segnala che questo è avvenuto per due cause diverse: in un caso perché sono state realizzate riforme tributarie che hanno inciso sulla tassazione dei redditi (in Estonia e negli Stati Uniti), in un altro perché è diminuito l’impatto dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro (in Ungheria e in Belgio). Per realizzare il dato medio complessivo, a queste quattro diminuzioni, considerate le più degne di nota, vanno sommate quelle più lievi registrate in altri dieci Paesi dell’organizzazione (per un valore sempre inferiore al punto percentuale) e il leggero aumento del cuneo fiscale registrato in altri 22 Stati (in tutti i casi al di sotto del mezzo punto percentuale).

Il cuneo fiscale per le coppie monoreddito
Da un’altra prospettiva, il cuneo fiscale medio dell’area Ocse è rimasto invariato. Questo se si guarda al dato delle famiglie con un solo reddito da lavoro, che non è cambiato rispetto al 2017, attestandosi al 26,6%. Questo dato però è in diminuzione in 16 dei Paesi considerati. In particolare in Nuova Zelanda (-4,52), in Lituania (-2,50), negli Stati Uniti e in Estonia (-2,41 punti percentuali). Il cuneo fiscale per questo tipo di famiglia monoreddito non è invece cambiato in Cile mentre è aumentato negli altri 19 Stati membri dell’organizzazione. In ogni caso, in nessun Paese dell’Ocse è stato registrato un aumento del cuneo superiore a 1 punto percentuale per questa categoria di famiglie. Unica eccezione è la Polonia, dove si è registrato un aumento di 10,33 punti percentuali a seguito della riduzione degli assegni familiari.
Interessante anche osservare il peso di tributi e contributi sul salario medio delle coppie monoreddito con due figli. In questo caso, i risultati più alti sono stati osservati in Francia (39,4%) e in Italia (39,1%), mentre in Austria, Belgio, Finlandia, Grecia, Svezia e Turchia i cunei fiscali si sono attestati tra il 37% e il 38%. Per concludere, la Nuova Zelanda ha registrato il cuneo fiscale più basso (1,9%). Dietro, ma a una certa distanza, si piazzano il Cile (7,0%) e la Svizzera (9,8%).

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