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Dal mondo

L’Austria verso la riforma fiscale.
Tagli alle imposte e misure Green

In vista la riduzione delle prime tre aliquote dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e della Corporate Tax

immagine  del parlamento a Vienna

Un nuovo fisco per un ambiente più pulito e un’economia “climaticamente neutrale”. È questa la filosofia della politica tributaria scelta dal nuovo governo austriaco. Vienna punta a raggiungere l’obiettivo emissioni zero per il 2040 attraverso una serie di misure che combinano la politica fiscale e la riorganizzazione dei trasporti. Ma le novità tributarie non hanno solo il colore del verde. Guardano  con attenzione, infatti, anche alla tutela dei redditi più bassi e alla riduzione della pressione fiscale sulle imprese: nei progetti del governo sono previste la riduzione delle aliquote della Income Tax e il taglio della Corporate Tax.

Il taglio della pressione fiscale su lavoratori e imprese
Fra i principali obiettivi del governo austriaco c’è quello di ridurre la pressione fiscale complessiva, attualmente stimata al 42,2% (vedi articolo “Area Ocse, pressione fiscale stabile secondo le Tax Revenue Statistics”). È  in programma il ridimensionamento dell’imposta sui redditi delle persone fisiche con un taglio delle tre aliquote più basse, relative ai redditi fino a 60mila euro, in modo da tutelare i contribuenti che percepiscono le paghe più basse. È previsto un taglio dal 25% al 20% per i redditi da 11mila a 18mila euro, dal 35% al 30% per quelli fino a 31mila euro e dal 42% al 40% per la fascia fino a 60mila euro. Dal punto di vista delle imprese è invece in cantiere un ulteriore alleggerimento della Corporate Tax dal 25% al 21%, dopo il taglio di 9 punti percentuali del 2005. La nuova riduzione dell’imposta sul reddito delle società dovrebbe avvenire in due fasi: un primo taglio di due punti, dal 25% al 23%, nel 2022, e un secondo, dal 23% al 21%, nel 2023.

Il volto Green della riforma fiscale
L’impronta verde data alla manovra fiscale austriaca tende a superare gli stessi obiettivi delineati dall’European Green Deal, la strategia delineata dalla Commissione Europea per raggiungere la neutralità climatica dell’Unione entro il 2050. “Proponiamo – ha dichiarato Frans Timmermans, primo vicepresidente della Commissione europea – una transizione verde e inclusiva che contribuirà a migliorare il benessere delle persone e a trasmettere un pianeta sano alle generazioni future.” L’esecutivo di Vienna si propone di anticipare di 10 anni, al 2040, l’obiettivo Ue sulla neutralità climatica. Per quanto si è potuto sapere, a oggi, tra le misure allo studio ci  sono l’introduzione di una Carbon Tax nei settori non coperti dall’Emissions Trading Scheme dell’Unione Europea dal 2022 e misure fiscali per incoraggiare l’acquisto di veicoli ad emissioni zero di CO2.  Fa parte del pacchetto di misure Green anche la scelta di penalizzare gli spostamenti aerei, rispetto a quelli su rotaia, col ritocco verso l’alto della tassa di volo. Si tratterà, nelle intenzioni dell’esecutivo di Vienna, di una  di una tassa fissa dell’importo di 12 euro su tutti i voli, sostitutiva della attuale che varia da 3,50 a 17,50  a seconda del tipo di spostamento.  Non rappresenta una misura prettamente fiscale, ma va nella direzione di garantire una sempre maggiore attenzione all’ambiente, anche la decisione di introdurre un biglietto giornaliero da 1 a 3 euro sui trasporti pubblicil (il cosiddetto Daily Ticket).

Come va l’economia?
La riforma del fisco austriaco punta a dare respiro a un’economia che comunque dimostra una crescita lenta ma continua (e un Pil che continua a viaggiare a velocità che superano il 2% annuo) e un tasso di disoccupazione che non raggiunge il 5% (fonte: Infomercati Esteri). In questo scenario, si innesta quindi la svolta verde del governo di Vienna con gli obiettivi ambiziosi di portare l’Austria a essere climaticamente neutrale per il 2040 e a produrre il 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili per il 2030.

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