Il provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle Entrate del 29 settembre 2010, con cui è stata data attuazione alla norma anti-sanzioni sul transfer pricing, introdotta dal decreto legge 78/2010 convertito nella legge n. 122 del 30 luglio 2010, è in corso di pubblicazione sul sito internet dell'Ocse. In attuazione delle regole dettate dall'Organizzazione con sede a Parigi e dall'Unione europea, con il provvedimento del responsabile dell'Amministrazione fiscale italiana, Attilio Befera, trova applicazione in Italia il metodo basato sull'utile delle transazioni (transactional profits method) secondo quanto riportato nel capitolo III delle linee guida Ocse.
Nel documento, che richiama espressamente il codice di condotta sulla documentazione dei prezzi di trasferimento per le imprese associate nell'Unione europea, sono contenute le linee guida dettate dall'Ocse e le norme anti-sanzioni sulla disciplina dei prezzi di trasferimento. Il provvedimento, tradotto anche in lingua inglese, contiene un diverso regime documentale a seconda che sia adottato da una holding, una subholding, una società partecipata o una stabile organizzazione. Una particolare attenzione è poi dedicata alle piccole e medie imprese per le quali, a determinate condizioni, è prevista l'esenzione dall'aggiornamento annuale di alcuni valori relativi all'analisi di comparabilità.
Un masterfile e una documentazione nazionale costituiscono, in base a quanto indicato nel provvedimento, il necessario supporto documentale che, se consegnato nel corso dell'attività di controllo o istruttoria da parte dell'Amministrazione finanziaria, permette al contribuente di accedere al regime di cui all'articolo 1, comma 2-ter, del decreto legislativo n. 471 del 18 dicembre 1997 sulla documentazione idonea a consentire il riscontro di conformità del valore normale dei prezzi di trasferimento praticati dalle imprese multinazionali.
