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Giappone, predisposto piano anticrisi da 74 miliardi di euro

Superata la soglia dei 500 miliardi che, dal 2008, il Governo ha già impegnato per fronteggiare gli effetti negativi

cartina geografica del giappone

Finalmente noti, dopo una settimana di annunci e fughe di notizie, i dettagli contabili relativi alle risorse che l'attuale governo giapponese intende mettere in campo nel 2009 per risolvere, o almeno arrestare, il dilagare della crisi. I responsabili dell'economia, riuniti da settimane a Tokyo, hanno bollato come la più grave dopo l'eredità rovinosa lasciata dal secondo conflitto mondiale.

La scommessa di Taro Aso: oltre 70miliardi di extra-gettito
Nel dettaglio il totale delle somme che il primo ministro, Taro Aso, ha deciso con i suoi consiglieri di iniettare nei prossimi mesi nel corpo d'una economia sempre più vicina al collasso, è pari a 74 miliardi di euro. Si tratta di risorse che, considerata la chiusura già definita del bilancio 2009, seguiranno la via, piuttosto inconsueta per le leggi contabili, d'una loro classificazione nell'area riservata all'extra-gettito, zona questa grigia riservata in genere a ospitare le somme destinate a far fronte a eventi inattesi come, per esempio, le emergenze dettate dal manifestarsi delle catastrofi naturali, o peggio, nucleari. Del resto, la tradizione giapponese ne è ricca.

Obiettivo disoccupazione
Riguardo invece i settori che beneficeranno di questa nuova iniezione di fondi pubblici, il primo posto spetta al potenziamento dell'assistenza diretta a sostenere i senza lavoro, e questo dato che lo scorso mese, per la prima volta da 35 anni, l'asticella del tasso di disoccupazione s'è avvicinata al 5 per cento. Una soglia record che non si osservava da distanza così ravvicinata dai tempi della crisi energetica degli anni settanta che s'accompagnò, per Tokyo, a una profonda tensione con Pechino sulla questione dell'indipendenza di Taiwan e su quella, più avvertita, del controllo delle rotte marittime che conducevano verso i porti indiani e sulle quali viaggiava una quota significativa del Pil giapponese. Comunque, oltre alla disoccupazione il nuovo pacchetto di stimolo avrà come obiettivo quello di incentivare le risorse a disposizione della sanità pubblica, rafforzare gli incentivi a investire nell'adozione e nello sviluppo di tecnologie legate all'uso dei pannelli solari e, per finire, garantire l'accesso al credito soprattutto per le imprese di medie dimensioni che rischiano la chiusura.

Cara dolce crisi, ma quanto mi costi? A Tokyo oltre 500miliardi di euro di spesa aggiuntiva
A oggi, e con riferimento alle diverse misure varate a partire dal mese di ottobre del 2008, la somma complessiva stanziata dal governo giapponese per far fronte alla crisi attuale risulta superiore ai 500miliardi di euro. In particolare, proprio con i 74 miliardi di euro per i quali il semaforo verde è scattato ieri in serata, il costo totale della crisi ha oltrepassato il confine dei 500 miliardi. Sorpasso questo da leggersi perfettamente in linea con la soglia limite d'intervento indicata dal Fondo monetario internazionale nei giorni scorsi e, in via generale, posta al livello raccomandabile di spesa pari al 2 per cento del Pil. Una sorta di indice variabile che, a seconda dell'estensione dell'economia del singolo Paese interessato, può quindi variare da pochi miliardi di euro fino a oltre 70, come nel caso del Giappone.

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