Nel corso del 2019 le entrate tributarie dei Paesi europei hanno mantenuto andamenti molto diversificati tra loro. È il bilancio tracciato nell’ultimo bollettino delle Entrate tributarie internazionali del Dipartimento delle Finanze, che contiene l’analisi comparata dell’andamento del gettito fiscale in Francia, Germania, Irlanda, Italia, Portogallo, Regno Unito e Spagna. L’ultima edizione del rapporto riporta le tendenze osservate nell’arco dei dodici mesi del 2019 rispetto al 2018: si va dalla flessione delle entrate in Francia (-4,8%), in linea con la dinamica osservata nell’ultimo anno, alla crescita percentuale maggiore, quella dell’Irlanda (+6,8%). Tutte in crescita le entrate tributarie negli altri Paesi: Portogallo (+3,8%), Regno Unito (+3,2%), Germania (+3,1%), Spagna (+2%) e Italia (+1,7%).
Il 2019 di Francia, Spagna e Germania
Cominciando dall’ultimo dato generale in controtendenza, le entrate tributarie francesi mostrano una flessione di circa 14 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-4,8%) al netto dei rimborsi e degli sgravi fiscali. Un risultato cui hanno contribuito l’andamento negativo dell’imposta sui redditi da lavoro (-1,7%) e dell’Iva (-17,7%). Positiva invece la dinamica delle imposte sulle società (+22,2%). Diverso lo scenario per gli altri Paesi, come nel caso della Spagna, in cui le entrate tributarie hanno mostrato nel 2019 un incremento tendenziale del 2% rispetto ai 12 mesi del 2018, per effetto del risultato positivo sia delle imposte dirette (+1,4%) sia delle imposte indirette (+2,5%). In particolare, è cresciuto il gettito dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (+4,9%), mentre di segno opposto è stato l’andamento dell’imposta reddito delle società ( -4,4%). Tra le imposte indirette, si osserva un incremento del gettito delle imposte sugli idrocarburi (+9,4%). Per quanto riguarda la Germania, le entrate tributarie complessive al netto delle imposte locali hanno registrato un +3,1% rispetto al 2018. Questo risultato riflette l’andamento positivo dell’imposta sui salari (+5,5%) e dell’Iva (+3,6%), ma risente della decrescita del gettito proveniente dalla corporate tax tedesca (-4,2%) e da alcune imposte indirette come l’imposta sull’energia elettrica (-2,5%), l’accisa sui prodotti alcolici (-0,7%) e l’imposta speciale sul tabacco (-0,6%).
Crescite più sostenute per le casse di Irlanda, Portogallo e Regno Unito
In Irlanda le entrate tributarie sono aumentate del 6,8% rispetto allo stesso periodo del 2018 per effetto dell’andamento positivo del gettito derivante sia dalle imposte sui redditi delle persone fisiche (+8%) sia dall'imposta sul reddito delle società (+4,8%) e dall’Iva (+6,2%). In crescita anche le accise (+9,6%) e l’imposta di bollo (+4,3%). Il Portogallo nel 2019 ha visto aumentare le proprie entrate del 3,8% per aumento sia dell’imposta sui redditi delle persone fisiche (+2,1%) sia dell’Iva (+7%), mentre un lieve calo si è registrato nelle entrate dell’imposta sui redditi delle società ( -0,4%). Infine, nel Regno Unito le entrate tributarie hanno segnato una crescita rispetto allo stesso periodo del 2018 del 3,2%, a cui ha contribuito l’andamento positivo sia delle imposte dirette (+3,4%) che di quelle indirette (+3,1%).
Com’è andata per l’Iva
Anche il gettito Iva nel corso del 2019 ha visto registrare un incremento per tutti i Paesi tranne la Francia (-17,7%), che si discosta di 24,7 punti percentuali dal ritmo in crescita migliore, quello del Portogallo (+7%). In crescita rispetto al 2018 anche gli incassi erariali dell’Iva in Irlanda (+6,2%), Regno Unito (+4%), Germania (+3,6%), Italia (+2,5%) e Spagna (+1,9%).