“Crescita generalizzata dei tassi di variazione tendenziale” nei primi sette mesi del 2021 per le entrate tributarie di Francia, Germania, Irlanda, Italia, Portogallo, Regno Unito e Spagna. È l’istantanea con cui si apre l’ultimo bollettino delle entrate tributarie internazionali a cura del Dipartimento delle Finanze, che segnala l’aumento del gettito fiscale da gennaio a luglio rispetto allo stesso periodo del 2020 in tutti i Paesi oggetto dell’analisi comparata: la crescita più accentuata è della Spagna (+17,2%), seguita da Irlanda (+13%), Regno Unito (+12,5%), Italia (+11,5%), Portogallo (+8%), Germania (+6,8%) e Francia (+6,2%). Il quadro si presenta in sostanziale continuità rispetto alla rilevazione precedente relativa al periodo gennaio-giugno 2021 (vedi articolo Primi sei mesi dell’anno a segno più per le entrate tributarie europee), anche per quanto riguarda la disomogeneità dei tassi di crescita e per l’andamento del gettito limitatamente all’Imposta sul valore aggiunto: come nella precedente rilevazione, infatti, la variabilità tra i trend nazionali era alta, mentre le entrate dell’Iva risultavano in crescita per tutti i Paesi con la sola eccezione della Francia. In tema di Iva, il maggior incremento è riscontrato attualmente in lrlanda (+28,5%), seguita da Italia (+27,7%), Spagna (+16,1%), Germania (+9,7%), Regno Unito (+7,4%) e Portogallo (+6,2%), mentre si è verificata una flessione per la Francia (-11,3%).
Focus sui singoli Paesi: Francia, Germania, Irlanda
Il bollettino riporta che in Francia l’incremento del 6,2% delle entrate tributarie rispetto ai primi sette mesi del 2020 corrisponde a un incremento di 8,4 miliardi di euro. Di questa crescita, quasi il 90% è attribuibile alla taxe intérieure de consommation sur les produits énergétiques. Tra le imposte dirette è positiva la dinamica dell’imposta sui redditi da lavoro (+4,7%), mentre è negativa quella dell’imposta sulle società (-7,7%). Tra le imposte indirette si registra la flessione del gettito dell’Iva (-11,3%).
In Germania sulla crescita tendenziale delle entrate tributarie (al netto delle imposte locali) del +6,8% ha influito l’andamento positivo dell’imposta sulle società, mentre è stato negativo l’andamento dell’imposta sui salari (-0,9%). Tra le altre imposte indirette, oltre alla crescita dell’Iva (+9,7%) viene segnalata la diminuzione del gettito dell’accisa sui prodotti alcolici (- 8,2%). Positiva, invece, la variazione dell’imposta sulle assicurazioni (+2,7%), dell’imposta sull’energia elettrica (+ 1,9%) e di quella speciale sul tabacco (+0,2%) e dell’imposta sui motoveicoli (+0,1%).
Le entrate tributarie in Irlanda hanno registrato una crescita del 13% rispetto al periodo gennaio-luglio 2020 grazie al gettito delle imposte sui redditi delle persone fisiche (+17,9%) e dell’Iva (+28,5%), mentre è stata registrata una decrescita delle imposte sui redditi delle società (-1,7%). Tra le altre imposte indirette, infine, mostrano una crescita tendenziale le accise (+8,6%) ed il gettito dell’imposta di bollo (+8%).
L’analisi dettagliata per Portogallo, Regno Unito e Spagna
In Portogallo l’incremento dell’8% del periodo gennaio-luglio 2021 assorbe l’andamento positivo dell’imposta sui redditi delle persone fisiche (+14,3%), dell’imposta sui redditi delle società (+20,5%) e dell’Iva (+6,2%). Il bollettino riporta anche che decrescono le imposte sui prodotti alcolici (-3,7%) e le accise sul tabacco (-7,0%), mentre crescono le accise sui prodotti petroliferi ed energetici (+1,7%), l’imposta di bollo (+6,2%) e l’imposta sui veicoli (+4,4%).
La crescita delle entrate del Regno Unito nei primi sette mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2020 (+12,5%) riflette a sua volta l’andamento positivo sia del gettito delle imposte dirette (+17,3%) sia del gettito delle imposte indirette (+8,2%).
Aumento sia sul fronte delle imposte dirette che su quello delle imposte indirette per la Spagna (rispettivamente +19,8% e +14,2%. Entrando più nel dettaglio, si registrano l’incremento dell’imposta sulle persone fisiche (+9,3%), dell’imposta sulle società e dell’Iva (16,1%), oltre che del gettito delle imposte sugli idrocarburi (+12,0%). Decrescono invece le imposte speciali sul tabacco (-2,4%), delle accise sulla birra (-5,2%) e sugli altri prodotti alcolici (-15,1%).