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Dal mondo

Entrate tributarie internazionali.
Effetto pandemia nel I quadrimestre 2020

Ad eccezione del Portogallo, il gettito del periodo gennaio-aprile è calato dappertutto rispetto allo stesso periodo del 2019

entrate tributarie

Gli effetti economici della diffusione del virus SARS-CoV-2 sono ormai ben visibili, in retrospettiva, anche dall’andamento delle entrate fiscali dei Paesi europei. A mostrarlo è l’ultimo bollettino delle entrate tributarie internazionali pubblicato oggi dal Dipartimento delle Finanze, che analizza i trend del gettito fiscale di Francia, Germania, Irlanda, Portogallo, Regno Unito e Spagna del periodo gennaio-aprile 2020. 
Con unica eccezione del Portogallo, che ha riscontrato un +3,8%, in tutti gli altri Paesi osservati le entrate del primo quadrimestre dell’anno sono state inferiori rispetto allo stesso periodo del 2019. Si va dalla dinamica peggiore, quella della Francia (-15%), che pure dopo un lungo periodo negativo era tornata a crescere a gennaio e febbraio, al -0,6% dell’Irlanda, che aveva visto una crescita ininterrotta del proprio gettito fin dal febbraio del 2014. Negativi anche gli altri Paesi: Regno Unito (-8,3%), Spagna (-5,6%), Italia (-4,4%), Germania (-3,1%). In tutti i casi, ovviamente, il grande freno imposto dalla pandemia alle economie e alle finanze dei Paesi si è verificato ad aprile e ha provocato il cambio di rotta dei trend delle entrate fiscali.

I trend Paese per Paese
Come ogni mese, il report contiene un’analisi dettagliata Paese per Paese. Sulla Francia, per esempio, si evidenzia che le entrate tributarie, al netto di rimborsi e sgravi fiscali, sono calate di circa 13 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-15,0%), per effetto dell’andamento negativo dell’imposta sulle società (-59,7%) e del gettito Iva (-25,1%). Positiva, invece la dinamica delle imposte sui redditi. Tra le imposte indirette si registra, in particolare, la decrescita dell’accisa sui consumi dei prodotti energetici di circa 1 miliardo di euro rispetto al medesimo periodo del 2019 (-32,1%).
L’andamento negativo della Germania riflette la linea dell’Iva (-9,2%) e dell’imposta sulle società (-34,4%), ma è positivo l’andamento dell’imposta sui salari (+2,8%), mentre le minori entrate nel Regno Unito (-8,3%) sono la sintesi dell’andamento del gettito delle imposte dirette (-6,6%) e quello delle imposte indirette (-10,5%), tra cui l’Iva (- 14,3%). In Spagna sono calati gli incassi delle imposte dirette (-8,7%) e delle imposte indirette (-2,4%), compresa l’Iva (-3,1%). 
Nel primo quadrimestre hanno tenuto di più le entrate irlandesi, che si sono mantenute pressoché stabili, benché con una leggera decrescita (-0,6%): in particolare, positivo il gettito sia delle imposte sui redditi delle persone fisiche e delle società, mentre sono scesi Iva (-15,4%) e accise (-19,1%).

 Resiste il segno più portoghese
Il primo quadrimestre del 2020 si sono invece mantenute crescenti le entrate tributarie portoghesi. Il +3,8% riscontrato deriva dall’andamento positivo delle entrate dell’imposta sui redditi delle persone fisiche (+17,8%), mentre sono scese le entrate dell’imposta sui redditi delle società (-29,5%) e dell’Iva (-1,0%). Decrescono anche altre imposte indirette, in particolare le accise sui prodotti petroliferi ed energetici (-0,7%), le accise sul tabacco (-6,4%), l’imposta sui veicoli (-32,1%) e le imposte sui prodotti alcolici (-4,4%). In crescita l’imposta di bollo (+5,3%).

Calano le entrate dell’Iva
Quadro tutto negativo per quanto riguarda l’Iva. Nel primo quadrimestre del 2020, infatti, il gettito dell’imposta sul valore aggiunto è calato in tutti i Paesi considerati. A causa della forte contrazione dei consumi, spiega il report, tutti i Paesi decrescono a ritmi differenziati rispetto allo stesso periodo del 2019. Il Portogallo registra la flessione minore (- 1,0%), seguono Spagna (-3,1%), Germania (- 9,2%), Italia (-13,7%), Regno Unito (-14,3%), Irlanda (-15,4%) e Francia (-25,1%). 

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