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Dal mondo

Canada: economia e innovazione
fattori chiave d'investimento

Sono i due più importanti settori di intervento su cui il governo ha polarizzato l'attenzione anche nel 2012

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Fiscalità di vantaggio, solidi fondamentali economici, crescita e competitività per le imprese, stabilità finanziaria, ambiente stimolante e favorevole per ricerca e innovazione. Sono alcuni dei punti qualificanti indicati dal Canada nel corso del World Economic Forum di Davos in Svizzera di fine gennaio e confermati nella stesura del bilancio federale per il 2012.
 
Le ultime novità nel bilancio federale 2012
Tra le novità sul fronte fiscal-finanziario si segnalano una serie di provvedimenti. In particolare una misura per semplificare l'ordinamento con la regola del “One-for-One” (che consente l’introduzione di una norma soltanto a fronte dell’eliminazione di altra norma di pari entità) per i regolamenti anche in ambito fiscale, la semplificazione del processo di revisione per gli investimenti stranieri, con l’obiettivo di rafforzare la fiducia degli investitori e assicurare la trasparenza, l’eliminazione di alcune restrizioni per gli investimenti esteri nel settore delle telecomunicazioni, la riduzione della tempistica di approvazione dei principali progetti economici, come quelli in campo ambientale. Un insieme di interventi che tiene conto delle proiezioni di economisti del settore privato che prevedono per quest’anno una crescita reale del prodotto interno lordo stimata nell'ordine del 2,1% e del 2,4% nel 2013.

Variazione del Pil, in termini reali, dal livello massimo raggiunto prima della recessione

budget 2012

 
Fonte: Budget 2012

 
I punti di forza del successo canadese
Il Canada, secondo i dati macroeconomici esibiti al World Economic Forum di Davos in Svizzera a fine gennaio, può contare su alcuni punti di forza. Costi d'impresa più contenuti che facilitano l'apertura di nuove attività, un sistema fiscale che stimola gli investimenti delle nuove imprese, un ambiente favorevole alla ricerca e allo sviluppo, un sicuro accesso a un mercato nordamericano con quasi 450 milioni di consumatori. Non ultimo un sistema fiscal-finanziario meno sovraesposto rispetto ad altri Stati coinvolti nella crisi economica internazionale. 
 
La politica fiscale
Investimenti per promuovere l'innovazione nei settori-chiave dell'economia canadese come agricoltura, silvicoltura ed estrazione mineraria, piano di riduzione dell'aliquota fiscale per le imprese, creazione di posti di lavoro grazie a un credito d'imposta per le piccole e medie imprese, interventi sulla normativa fiscale in materia di thin cap e transfer pricing. Sono soltanto alcune delle misure adottate dal governo canadese e contenute nella legge di bilancio 2011-2012. Un insieme di interventi che va ad aggiungersi ad altri varati negli anni precedenti per tutelare l'economia dai rischi della recessione, garantire la crescita del prodotto interno lordo e la salvaguardia dei posti di lavoro, stimolare gli investimenti. In evidenza le politiche di sostegno al reddito familiare, gli interventi per incentivare l'edilizia residenziale, la realizzazione di nuove infrastrutture per stimolare gli investimenti anche nel settore ambientale, le azioni di sostegno alle imprese migliorando l'accesso al credito e rafforzando nel complesso il sistema finanziario.
 
Le misure per la crescita
Una delle misure varate negli ultimi anni dal governo per favorire la crescita economica, stimolare ulteriormente gli investimenti esteri e creare nuovi posti di lavoro (fino a 12mila secondo stime prudenziali) è sicuramente quella contenuta nel Budget 2010. Si tratta della eliminazione completa dei dazi doganali. La misura si applica alle importazioni manifatturiere delle imprese e consente di sgravare l'industria da costi aggiuntivi su macchinari, attezzature e materiali utilizzati per la produzione di beni. É sufficiente pensare che delle 1.561 tariffe doganali, 1.160 sono state abolite dal 5 marzo 2010 e tutte le altre saranno totalmente soppresse entro il 2015.
 
Le cifre parlano chiaro
Gli investimenti diretti esteri nel 2010 hanno raggiunto il 74,6% del Pil a fronte di una crescita costante registrata nel corso degli anni. Soltanto nel 2010 gli investimenti interni sono aumentati di 14 miliardi di dollari rispetto al 2009. Uno su dieci posti di lavoro offerti in Canada è direttamente connesso agli investimenti stranieri. Tra il 2001 e il 2010 il Canada era considerata l'ottava destinazione al mondo per gli investimenti esteri diretti in entrata. Nel 2011 sono state attratte in Canada 95 nuove imprese multinazionali estere e progetti di espansione per un valore superiore ai 16 miliardi di dollari canadesi e creati 5.300 nuovi posti di lavoro. Secondo le previsioni elaborate dal Fmi il Canada dovrebbe registrare la più elevata crescita economica nel 2012 dopo gli Stati Uniti.
 
Gli accordi internazionali
Negli ultimi sei anni il Canada, che aveva già in precedenza accordi con Stati Uniti, Messico, Cile, Israele e Costa Rica, ne ha conclusi altri con Colombia, Giordania, Panama, Perù, i Paesi dell’Associazione europea di libero scambio/AELS (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera) e, recentemente, l’Honduras. Oltre ai negoziati in corso con l’Unione europea, è in trattative con l’India e il Giappone e sta anche valutando la possibilità di consolidare i legami commerciali con i Paesi del Mercosur, dell'Accordo di Partenariato Trans Pacifico, la Thailandia e il Marocco.
 
 
Fonti (per alcune note tecniche)
Rapporto Ice 2011

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