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Beps: anche la Svizzera tra i Paesi
firmatari della Convenzione

La Confederazione dice sì all’accordo antievasione delle multinazionali nato dal piano d’azione Ocse-G20

Rendere più efficiente l’adeguamento delle convenzioni per evitare le doppie imposizioni agli standard minimi che sono stati concordati nell’ambito del progetto BEPS. È con questo obiettivo che la Confederazione elvetica ha firmato il 7 giugno scorso, insieme ad altri Paesi, la Convenzione multilaterale per attuare le misure relative alle convenzioni fiscali e prevenire l’erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili. L’accordo, meglio conosciuto come Convenzione Beps, entrerà in vigore soltanto dopo essere stato sottoposto a una procedura di consultazione e alle ordinarie procedure di approvazione.
 

Il tracciato da seguire
In merito alla via da seguire due sono le metodologie: la Convenzione multilaterale o la negoziazione bilaterale delle convenzioni per evitare le doppie imposizioni. A indicarlo una nota stampa della Confederazione, diramata nei giorni scorsi, che sottolinea l’importanza della firma anche in relazione alla modalità per attuare gli standard. 
 
Come recepire gli standard minimi del progetto Beps
Integrare il preambolo delle convenzioni con una serie di precisazioni relative alle finalità, recepire una clausola contro l’uso illecito delle convenzioni e adeguare le disposizioni per la risoluzione delle controversie nel quadro degli accordi amichevoli. Sono le principali indicazioni relative invece all’adozione degli standard minimi del progetto Beps e relative alle convenzioni contro le doppie imposizioni.
 
Gli interventi sulle convenzioni esistenti
In base a quanto indicato nella nota, la Confederazione procederà ora a adeguare alle regole della Convenzione Beps le Convenzioni che sono state sottoscritte con alcuni Stati. Se ne contano per ora 14 e sono le convenzioni sulle doppie imposizioni che sono state firmate con Argentina, Cile, India, Islanda, Italia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Austria, Polonia, Portogallo, Sudafrica, Repubblica ceca e Turchia. Gli Stati con cui sono state firmate le convenzioni si sono dichiarati disponibili a stabilire con la Svizzera la sostanza degli adeguamenti che devono essere adottati in relazione agli accordi esistenti in conformità al contenuto della Convenzione BEPS.
 
Gli interventi richiesti dall’Ocse nel 2015
L’adeguamento delle convenzioni al progetto Beps è una delle misure che sono state definite dall’Ocse nel 2015 con l’approvazione del progetto per la lotta contro l’erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili (Base Erosion and Profit Shifting, in acronimo BEPS). La Convenzione multilaterale, o Convenzione Beps, approvata e pubblicata il 24 novembre 2016, è stata elaborata di comune accordo da più di 100 Stati ed è lo strumento prescelto per adeguare in modo rapido ed efficiente le convenzioni esistenti sulle doppie imposizioni alle disposizioni introdotte dal progetto BEPS.
 
Gli obiettivi del Consiglio federale sulla fiscalità internazionale
Il Consiglio federale nel novembre 2016 ha delineato in un documento presentato al Consiglio degli Stati gli obiettivi che intende raggiungere per il 2017 e che considera in sintonia con i tre indirizzi politici della legislatura 2015–2019. Tra questi vi sono gli obiettivi da raggiungere nell’ambito della trasparenza e dell’integrità della piazza finanziaria e alcune importanti questioni di fiscalità internazionale relative allo scambio automatico di informazioni e all’accordo FATCA con gli Stati Uniti.
 
Trasparenza e l’integrità della piazza economica e finanziaria
Tra i provvedimenti allo studio del Consiglio federale vi sono le misure aggiuntive per migliorare l'attuazione e rendere più efficace la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo prendendo quale punto di riferimento i risultati del quarto rapporto del Gruppo d'azione finanziaria (GAFI), le raccomandazioni e i settori dove intervenire.
 
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