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In Australia il Tax Freedom Day cade il 29 aprile

La giornata della liberazione dalle tasse e dalle imposte si è celebrata nel 2005 subito dopo quella stabilita per chi risiede negli States
Al cittadino medio sono necessari 118 giorni di lavoro per versare quanto dovuto al Fisco. Dunque, il Tax Freedom Day, almeno secondo quanto riportato dal Centre for Independent Studies, autorevole centro di ricerca australiano specializzato in economia e finanza, è coinciso nel 2005 con il 29 aprile. Se si raffronta questa performance del Fisco australiano con quelle realizzate da altre amministrazioni anglosassoni, spetta a Canberra la medaglia d’argento dietro agli Usa. 
Secondo il Rapporto annuale pubblicato recentemente dal Centre for Independent Studies, autorevole istituto di ricerca australiano in materia di economia e di finanza, il Tax Freedom Day per milioni di contribuenti australiani ha coinciso nel 2005 con la coda finale del mese di aprile, per l’esattezza con il 29 di aprile, giornata in cui, almeno stando a quanto contenuto all’interno dello studio elaborato dal noto Think Tank, i cittadini residenti hanno potuto festeggiare la chiusura della sezione speciale del calendario lavorativo, che comprende circa 118 giorni, riservata esclusivamente ad assicurarsi il guadagno delle somme destinate a transitare dalle tasche di ciascun contribuente medio entro le casse dell’erario federale di Canberra.
Australiani secondi sul podio del Tax Freedom Day. Primi gli Usa
Confrontando l’estensione della finestra temporale entro cui il fisco assorbe una quota rilevante della liquidità disponibile per ogni australiano con l’ampiezza dei calendari fiscali che condizionano i bilanci delle famiglie che risiedono nei Paesi principali del cosiddetto “pianeta anglosassone”, i risultati non sono affatto scoraggianti per i contribuenti ospiti della terra degli aborigeni. Infatti, mentre il Tax Freedom Day in Nuova Zelanda è stato festeggiato il 24 maggio, e a seguire analoga cosa faranno il Regno Unito e il Canada, rispettivamente il 31 maggio e il 28 giugno, dunque ben oltre i limiti temporali previsti per gli australiani, soltanto negli Stati Uniti la giornata della liberazione dalle tasse e dalle imposte è giunta il 17 aprile, cioè in anticipo rispetto alla festa dei contribuenti che risiedono in Australia.

 

* La data, per Paese, che coincide con il Tax Freedom Day nei principali Stati anglosassoni.



Cento anni fa il Tax Freedom Day cadeva a gennaio
Peraltro l’andamento della contabilità temporale che segna l’estensione del calendario fiscale per il contribuente medio australiano è oramai una prassi piuttosto consolidata. E se si fa riferimento ai rapporti pubblicati nel corso degli anni dal Centre for Independent Studies, risulta eccezionalmente indipendente dal colore dei Governi che, soprattutto a partire dagli anni ’70, si sono alternati alla guida del Paese. Infatti, ben 100 anni or sono, il Tax Freedom Day era festeggiato alla fine del mese di gennaio. Alla fine degli anni ’30, invece, la finestra del calendario fiscale si spostò già in avanti fino a comprendere l’intero mese di febbraio. La crescita continuò negli anni ’50 quando il fisco diede inizio al suo progressivo sconfinamento all’interno del periodo primaverile giungendo fino alla fine di marzo. In realtà, è però soltanto negli ultimi decenni, in pratica dagli anni ’80 in avanti, che il Tax Freedom Day si è insediato stabilmente tra le pagine del calendario che coincidono con il mese di aprile. Insomma, secondo gli esperti, si tratta di un andamento oramai consolidatosi che, nei prossimi anni, favorirà l’insediamento del fisco anche entro il limes oggi rappresentato dal mese di maggio.

* Nel grafico è raffigurato il trend storico relativo all’estensione progressiva del Tax Freedom Day australiano dall’inizio del secolo scorso ad oggi. Fonte: CISs.







                                                                                                                     
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