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Dal mondo

Un 2018 tendenzialmente positivo
per le entrate tributarie internazionali

Ad eccezione della Francia che chiude l’anno con un -0,1%, i Paesi oggetto del report del DF vedono il gettito in crescita

entrate tributarie

Un 2018 positivo sul fronte delle entrate tributarie internazionali. Il bollettino del Dipartimento Finanze del Mef, come di consueto, fotografa l’andamento del gettito in sette Paesi europei, Francia, Italia, Portogallo, Germania, Spagna, Regno Unito, Irlanda, questa volta regalando una panoramica di consuntivo sull’anno passato. Da gennaio a dicembre 2018 tutti i Paesi, ad eccezione della Francia sono cresciuti sul fronte del gettito, anche se con consistenti scarti percentuali. Guardando ai dati di sintesi si osserva che l’Irlanda è lo Stato che ha visto aumentare di più il suo gettito in termini percentuali con un +9,5%. Segue la Spagna con un +7,6%, la Germania con un +5,8%, il Portogallo, con un +4,9%, il Regno Unito, che rallenta rispetto al 2017, con un + 3,8%, l’Italia con un 1,7%, in linea con la media del primo semestre, e in fine la Francia che, sempre coerentemente con la media dell’ultimo semestre, si ferma a un -0,1%.  Tutti positivi, invece, i risultati raggiunti in termini di Imposta sul valore aggiunto, con una variabilità significativa che vale 7,5 punti percentuali. L’Iva, infatti, è cresciuta in Spagna del 10,3%, in Irlanda del 7%, nel Regno Unito del +4,7%, il Portogallo del +4,1%, la Germania del 3,7%, l’Italia del 3% e la Francia sempre in coda, ma con il segno +, che è crescita in termini di Iva del 2,8%.

Focus Paese per Paese
Partendo dai due Paesi agli antipodi, il bollettino segnala che l’Irlanda è il Paese che ha registrato nel 2018 il trend maggiormente positivo con una crescita nel periodo gennaio – dicembre del 9,5% rispetto al 2017. Questo risultato è dovuto principalmente al buon andamento dell’imposta sul reddito delle società che è cresciuto del 26,6%, accompagnato dalla crescita delle entrate derivanti dalle imposte sui redditi delle persone fisiche ( +6,2%) e dell’Iva (+7%), anche l’imposta di bollo cresce con un +20,7% che vale 249 milioni di euro. L’unico dato in calo per l’Isola di smeraldo riguarda le accise che calano dell’8,6% per minori entrate pari a 507 milioni di euro. In coda alla classifica si trova invece la Francia che sul lungo periodo registra un risultato negativo ma di lieve entità.  Nel dettaglio il -0,1% del 2018 è dovuto al calo delle entrate relative all’imposta sulle società che registra un -23,3%, stabili le imposte relative ai redditi da lavoro, mentre crescono l’Iva (+2,8%) e soprattutto il gettito derivante dall’accisa sui consumi dei prodotti energetici che fa entrare nelle casse dello Stato maggiori somme per 2,6 miliardi di euro (+23,2%). Passando agli altri Paesi oggetto del report del Df, la Germania cresce del 5,8% soprattutto grazie al positivo andamento dell’imposta sulle società (+14,2%) e di quella sui salari (+6,5%) ma anche dell’Iva che fa registrare un +3,7% e delle altre imposte indirette, ad eccezione dell’imposta sull’energia elettrica e sul tabacco che calano rispettivamente dell’1,2% e dello 0,4%. L’Italia deve, invece, il suo +1,7% principalmente alla crescita delle imposte dirette dello 0,8% di quelle indirette che registrano un +2,7% e in particolare dell’Iva che segna un +3% e dell’imposta di bollo che tocca quota +10,1%. Per quanto riguarda il Portogallo, a trainare la crescita del 4,9% sono l’imposta sul reddito delle persone fisiche e quella sulle società che segnano rispettivamente un +5,6% e un +10,2%, insieme all’Iva (+4,1%). Calano, invece, le accise sul tabacco (-4,8%) e quelle sui prodotti petroliferi ed energetici (-2,4%). Per il Regno Unito, che registra un rallentamento rispetto ai due anni precedenti, la crescita del 3,8% del 2018 è dettata dall’aumento delle entrate relative a imposte dirette (+4,2%) di quelle indirette (+3,7%) e dell’Iva (+4,7%). Ultima della lista la Spagna, ma solo in ordine di trattazione, in quanto seconda sul podio dopo l’Irlanda, con una crescita complessiva nel 2018 del 7,6%. A trainare i dodici mesi dello scorso anno l’Iva con un +10,3%, le imposte dirette con un +7,6% e quelle indirette che registrano una crescita del 7,7%. In calo, invece, il gettito delle imposte sui prodotti alcolici (-2,2%) e di quelle sul tabacco (-1,4%).
 
 

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