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Attualità

Quando la riconversione societaria nasconde un caso di evasione fiscale

Il 2 febbraio la Corte d’Appello di Parigi ha emesso la sentenza relativa al caso di due società, di cui una britannica e una francese

La prima si avvaleva per la distribuzione di prodotti sul mercato francese di una società locale che operava in qualità di distributore. A seguito di un nuovo accordo tra le due società, il distributore francese viene convertito in commissionario. Il 2 febbraio 2007 la Corte di Appello di Parigi ha emesso la sentenza N. 05PA02361, relativa al caso Zimmer Ltd. Il dispositivo della sentenza si presta a determinare importanti ripercussioni per ciò che concerne l’organizzazione dei gruppi multinazionali che hanno società affiliate in Francia. La sentenza della Corte di Appello riflette un trend in atto nell’Amministrazione finanziaria francese volto a considerare come evasive tutte quelle operazioni di riconversione che sottraggono materiale imponibile allo Stato.

L’origine dei fatti
Il caso riguarda la società inglese Zimmer ltd che opera nel settore degli articoli ortopedici; sino al 1995 la società si avvaleva per la distribuzione dei propri prodotti sul mercato francese di una società locale, Zimmer Sas, che operava in qualità di distributore. A seguito di un nuovo accordo tra le due società nel marzo del 1995 il distributore francese viene convertito in un commissionario. L’Amministrazione finanziaria francese nel corso di un accertamento relativo ai periodi di imposta 1995-1996 rilevava come il commissionario poteva essere considerato una stabile organizzazione della società inglese Zimmer Ltd e, pertanto, gli utili prodotti dalla società inglese tramite la suddetta stabile organizzazione erano da considerare imponibili in Francia.

La posizione della Corte d’Appello
La sentenza della Corte di Appello per riconoscere l’assoggettabilità a tassazione degli utili prodotti sul territorio francese dalla società Zimmer Ltd ha fatto riferimento alla nozione di "stabile organizzazione". La Convenzione contro la doppia imposizione siglata tra Francia e Gran Bretagna il 22 maggio 1968 contiene la definizione di stabile organizzazione all’articolo 4: "The term "permanent establishment" means a fixed place of business where in which the business of the enterprise is wholly or partly carried". Il paragrafo 1 del citato articolo è conforme al modello di Convenzione Ocse e contiene la definizione di stabile organizzazione materiale; in particolare le caratteristiche della nozione sono ravvisabili nella fissità (sia spaziale che temporale) del luogo ove viene svolta, in tutto o in parte, l’attività dell’impresa. Il termine "stabile organizzazione" include, in particolare secondo il paragrafo 2 dell’articolo 4 della Convenzione Francia – Gran Bretagna le seguenti fattispecie: a place of management; a branch; an office; a factory; a workshop; a mine, quarry or other place of extraction of natural resources; a building site or construction or assembly project which exists for more than twelve months.

La definizione di stabile organizzazione
Nel caso oggetto di valutazione da parte della Corte di Appello rileva la definizione di stabile organizzazione personale, contenuta nel paragrafo 4: "A person acting in a Contracting State on behalf of an enterprise of the other Contracting State—other than an agent of an independent status to whom paragraph (5) applies—shall be deemed to be a permanent establishment in the first-mentioned State if he has, and habitually exercises in that State, an authority to conclude contracts in the name of the enterprise, unless his activities are limited to the purchase of goods or merchandise for the enterprise". Il paragrafo integra la definizione di stabile organizzazione individuando l’ipotesi di stabile organizzazione "personale", ravvisabile nell’attività svolta da un agente indipendente, con il potere di concludere contratti in nome dell’impresa. Oltre all’individuazione della nozione di stabile organizzazione, rileva ai fini della tassazione degli utili realizzati in Francia quanto previsto dall’articolo 6 della citata Convenzione: "The industrial or commercial profits of an enterprise of a Contracting State shall be taxable only in that State unless the enterprise carries on business in the other Contracting State through a permanent establishment situated therein. If the enterprise carries on business as aforesaid, the industrial or commercial profits of the enterprise may be taxed in the other State but only so much of them as is attributable to that permanent establishment".

Le conclusioni

Dall’analisi del contratto di commissione , la Corte di Appello ha rilevato che la società francese aveva il potere di concludere contratti di vendita in nome della Zimmer Ltd, senza l’approvazione di quest’ultima , nonchè il potere di condurre trattative in relazione alla determinazione dei prezzi e di determinare le diverse modalità dei pagamenti da parte dei clienti. Inoltre, la Corte ha rilevato che I rischi connessi ai contratti di vendita erano interamente sostenuti dalla società Zimmer Ltd. In relazione a tali elementi e a quanto previsto dalla Convenzione, la Corte ha ritenuto che la Zimmer Sas rappresentava una stabile organizzazione della Zimmer Ltd e pertanto gli utili realizzati in Francia dalla società inglese dovessero essere oggetto di imposizione.
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