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Attualità

Oltre il 2013, le dogane dell'Ue guardano al futuro

È quanto delineato dalla Comunicazione del 1° aprile della Commissione europea per l’Unione doganale

Dopo il varo di "Dogana 13", il programma d’azione per il periodo 2008-2013, istituito con la decisione del Parlamento e del Consiglio del 23 maggio 2007, l'esecutivo Ue formula ai due organi comunitari una proposta di sviluppo. Una strategia di lungo periodo che guardi oltre il 2013. In sintesi è quanto delineato dalla Comunicazione del 1° aprile della Commissione europea per l’Unione doganale, che nel 2008 taglia il traguardo dei quarant’anni. Dopo il varo di "Dogana 13", il programma d’azione doganale per il periodo 2008-2013, istituito con la decisione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 maggio 2007, la Commissione europea indica ai due organi comunitari una proposta di sviluppo del settore doganale per il periodo dal 2013 al 2019.

Le basi di lavoro
"Occorre una riforma ambiziosa che rafforzi la posizione dell’Unione doganale in un periodo di grandi cambiamenti",
così evidenzia il testo della Comunicazione. Numerosi sono, infatti, i mutamenti che negli ultimi anni hanno condizionato e condizionano l’attività delle autorità doganali europee: l’evoluzione dei modelli di produzione e consumo, l’incremento del commercio internazionale, l’affacciarsi di minacce globali quali il terrorismo, la criminalità internazionale, i cambiamenti climatici. In questo contesto, sottolinea la Commissione, le autorità doganali giocano un ruolo decisivo, cercando costantemente un non sempre facile equilibrio tra la protezione delle aziende europee e la promozione degli scambi commerciali sia all’interno dell’Ue che verso Paesi terzi. Gli obiettivi contenuti nella Comunicazione del 1° aprile mirano a completare il processo di innovazione avviato da due progetti precedenti: il miglioramento del codice doganale e la dogana elettronica paneuropea. Il primo, adottato nel 1992, è stato ampiamente modificato dal 2005 in poi, con l’obiettivo di semplificare la legislazione e le procedure amministrative esistenti sia per le autorità doganali che per gli operatori commerciali, migliorando gli standard di sicurezza. La dogana elettronica, approvata con una decisione congiunta del Parlamento e del Consiglio europeo lo scorso gennaio, permetterà, attraverso la creazione di un ambiente digitale comune a tutti i Paesi Ue, una efficace e sicura condivisione delle informazioni.

Gli obiettivi del piano di sviluppo
Ecco gli obiettivi del piano di sviluppo previsto dalla Commissione: proteggere le aziende e gli interessi economici dell’Unione europea, assicurando una corretta riscossione dei dazi doganali, elaborando misure adeguate contro il commercio illecito, le attività criminali e terroristiche, il traffico di droga e di merci contraffatte, sostenendo la prevenzione e il contrasto di frodi e violazioni della legislazione doganale attraverso un’attività di mutua assistenza tra i Paesi Ue; supportare la competitività delle aziende europee, creando nuove metodologie di lavoro, tra cui la realizzazione della dogana elettronica; facilitare il commercio legale attraverso l’adozione di migliori sistemi di controllo e la riduzione dei costi amministrativi per gli operatori commerciali; dare impulso alla cooperazione tra le autorità doganali degli Stati membri, con gli enti governativi e, attraverso accordi con Paesi terzi, con la comunità del commercio internazionale.

Il futuro
È necessario, ribadisce il documento, sviluppare metodologie di lavoro innovative comuni, attraverso una valorizzazione delle competenze e una riallocazione delle risorse basata su criteri di efficienza ed efficacia. La Commissione propone, sulla base dell’esperienza della dogana elettronica, di sviluppare una strategia simile, basata sulla cooperazione tra gli organi dell’Unione europea, gli Stati membri e gli operatori economici. Invita, inoltre, il Consiglio ad approvare le strategia contenuta nella Comunicazione, ad assicurare l’interscambio informativo tra le diverse autorità doganali e ad autorizzare la Commissione a realizzare un piano di attuazione delle linee di sviluppo delineate.
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