Si è appena concluso il workshop “Improving Communication Strategies and customer Service towards International Taxpyers”, organizzato da Iota (Intra-European organisation of tax administrations).
All’evento, che si è tenuto online in due giorni, hanno partecipato rappresentanti di numerose amministrazioni fiscali europee, con l’obiettivo di fare il punto sulle strategie di comunicazione e l’erogazione di servizi verso i contribuenti internazionali. In un mondo sempre più globalizzato, infatti, aumenta il numero di singoli individui e imprese che cercano opportunità economiche all’estero e che devono, quindi, rapportarsi con amministrazioni fiscali di Paesi diversi dal proprio.
Come si stanno organizzando le autorità fiscali nazionali per raccogliere questa sfida? Il workshop ha rappresentato un’occasione per mettere a confronto diverse best practice europee.
Un Fisco gentile
La Norvegia ha illustrato l’applicazione della tecnica di nudging nella gestione delle dichiarazioni precompilate. Obiettivo? Aumentare la tax compliance. Secondo la teoria dei nudge, piccole spinte positive o aiuti indiretti possono influenzare i comportamenti degli individui. Le tecniche di nudging sono state spesso utilizzate dalle Pubbliche amministrazioni per incentivare comportamenti “virtuosi” nei cittadini. Nel caso della Norvergia, ad esempio, i contribuenti trovano nella propria dichiarazione precompilata delle osservazioni inviate dal Fisco con lo scopo di aiutarli a compilare in modo corretto il proprio modello. L’amministrazione fiscale norvegese durante la sua presentazione ha evidenziato i risultati positivi in termini di maggiori entrate e tax compliance ottenuti dall’introduzione di questi aiuti indiretti ai contribuenti.
Una comunicazione vincente
Italia e Romania hanno presentato le proprie strategie comunicative adottate per dialogare con i contribuenti internazionali. Dai social al sito web, dalle guide al quotidiano online istituzionale, sono diversi gli strumenti messi in campo dall’Agenzia delle entrate italiana. In particolare, a catturare l’interesse dei partecipanti al workshop è stato l’helpdesk attivato tramite Facebook Messenger. Uno strumento innovativo con cui l’Agenzia risponde ai quesiti dei contribuenti, anche di quelli internazionali, e che permette di utilizzare i social come strumento di customer care pronto a risolvere le problematiche poste dai cittadini.
Anche la Romania utilizza una strategia di comunicazione integrata per dialogare con i contribuenti internazionali, basata in particolare su guide, prodotti editoriali e sui social media. Sulla pagina Facebook dell’agenzia fiscale, ad esempio, vengono organizzate periodicamente delle sessioni in diretta per dare informazioni utili anche ai contribuenti esteri.
Ungheria: una spinta ai servizi online
L’Ungheria ha condiviso la propria esperienza sulla gestione dei rimborsi Iva per i contribuenti internazionali, attività che negli ultimi anni è stata ampiamente trasferita sui canali online. La presentazione ungherese ha descritto le potenzialità della digitalizzazione del servizio, che ha garantito una maggiore rapidità ed efficienza grazie a un’interfaccia web accessibile.
Finlandia, l’importanza del dialogo transfrontaliero
La Finlandia, invece, ha messo in evidenza l’importanza del Cross-border dialogue (Cbd), ovvero il dialogo transfrontaliero tra amministrazioni di Paesi diversi, che può rappresentare uno strumento importante per autorità fiscali e contribuenti. Con lo scambio di informazioni tra diversi Stati, infatti, è più facile assicurare certezza e corretta interpretazione alle questioni fiscali, evitando così l’insorgere di contenziosi in un momento successivo.
In Francia parte la customer satisfaction
Il relatore francese ha illustrato la direzione centrale dedicata ai contribuenti internazionali istituita presso il ministero dell’Economia e delle Finanze. Ha poi passato in rassegna gli strumenti di assistenza e dialogo dedicati ai cittadini non residenti: messaggi bilingue, chiamate dirette, video call e chat. Infine, ha esposto i primi risultati dell’indagine di customer satisfaction sui servizi digitali, con un livello di soddisfazione medio del 74 per cento.