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Attualità

Fisco ed euro rafforzano i legami tra Italia e Siria

La Convenzione sulle doppie imposizioni è in vigore da gennaio e dal 2006 la moneta unica è utilizzata per le transazioni pubbliche

Ruinas de Palmyra in SiriaL’accordo firmato a Damasco e la sua recente entrata in vigore rappresentano l’ultimo passo di una collaborazione iniziata già da tempo. Risale alla fine del 2003 l’intesa per la promozione e la protezione degli investimenti il cui obiettivo è a favorire la cooperazione economica tra i due Stati. Un nuovo tassello va ad aggiungersi ai rapporti di reciproca collaborazione tra Italia e Siria. Il 15 gennaio 2007, con il perfezionamento dello scambio degli strumenti di ratifica, è entrata in vigore la Convenzione tra il governo italiano e quello della Repubblica araba siriana per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e prevenire le evasioni fiscali. L’accordo era stato firmato a Damasco il 23 novembre 2000 e ratificato dalla Siria il 18 aprile 2002 mentre da parte italiana l’intesa era stata autorizzata con la legge n. 130 del 28 aprile 2004 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 121 del 25 maggio 2004. In conformità all’articolo 29 del documento sottoscritto dai due governi, la Convenzione è entrata in vigore il 15 gennaio 2007.

Fisco e non soltanto

L’evento rappresenta l’ultimo passo di una collaborazione iniziata già da tempo. Risale alla fine del 2003 la firma di un altro accordo che aveva già contribuito a rafforzare i legami tra i due Paesi, da sempre improntati al dialogo. Si tratta di quello per la promozione e la protezione degli investimenti che, firmato a Roma il 20 febbraio 2002, punta a favorire la diffusione degli investimenti italiani in Siria e la cooperazione economica tra i due Stati. Una collaborazione che, a livello di interscambio commerciale, non è seconda a nessuno anche perché, dopo la Germania, l’Italia è il secondo partner commerciale della Siria. Nel periodo compreso tra il 1990 e il 1996 la Siria ha registrato un tasso annuo medio di incremento del Pil a prezzi costanti che ha superato il 7 per cento.

Il legame con l’Unione europea
E se è vero che questi due accordi rafforzano i rapporti tra i due Stati è altrettanto vero che un ulteriore elemento contribuisce a "euro-caratterizzare" il profilo d’insieme del sistema Paese: la moneta unica europea. Già perchè risale al febbraio 2006 la decisione del governo siriano di adottare l’euro come prima valuta di riserva da utilizzare obbligatoriamente per le transazioni pubbliche. Tra l’altro una nota agenzia stampa internazionale nel luglio dello scorso anno aveva riportato la notizia secondo cui la Banca Centrale siriana avrebbe già convertito metà delle proprie riserve di valuta straniera in euro (n.d.r). Indubbiamente questo processo di trasformazione dell’economia in senso "eurotipico", con conseguente abbandono del dollaro statunitense quale valuta di riferimento, trova spiegazione nella necessità da parte della Siria di avere un legame con una valuta che meglio rappresenti i propri interessi commerciali. Non a caso l’Unione europea è oggi il primo partner commerciale della Siria per quantitativo di esportazioni. A questo aspetto se ne aggiunge un altro che non è di minore importanza: l’influenza esercitata dall’accordo di associazione con l’Unione europea del 2004 e dal Gafta acronimo che sta per Great Arab Free Trade Agreement.

Dall’accordo di Associazione con l’Ue al Gafta
L’accordo di associazione con l’Unione europea prevede sul piano economico la creazione di un’area di libero scambio tra l’Ue e la Siria. L’obiettivo è contribuire alla realizzazione di una più ampia zona euromediterranea entro il 2010. Al centro dell’intesa gli scambi di merci e servizi e la cooperazione in vari settori d’attività tra cui dogane, trasporti, turismo e ambiente e disposizioni per la composizione delle controversie conformi a quelle dell’Organizzazione mondiale del Commercio. Il Gafta mira, invece, a valorizzare la centralità geografica della Siria e a collocarla in una posizione strategica che funga da "ponte di collegamento" tra l’area europea e quella asiatica facendo leva anche sugli accordi di libero scambio stipulati con Arabia Saudita, Giordania e Libano.

Profilo geopolitico
Turchia, Iraq, Giordania, Israele, Libano e mar Mediterraneo. Sono questi i punti geografici di riferimento con cui confina la Siria rispettivamente a nord, est, sud e ovest. Un’area che è sempre stata crocevia tra il mediterraneo, l’Egitto, la Persia, l’Asia Minore e il Caucaso. Oggi il territorio è ancora più strategico in quanto attraversato dalle vie commerciali che portano verso due mercati, Cina e India, realtà economiche che non possono più considerarsi emergenti.

Quadro economico del sistema Paese

Crescita del Pil 2005 intorno al 4 per cento, tasso d’inflazione superiore al 7 per cento, contenimento del deficit di bilancio entro il 3 per cento del Pil. Sono queste alcune delle indicazioni preliminari formulate dagli esperti del Fondo monetario internazionale sui risultati del sistema-Paese e riportate nel Rapporto Ice relativo al primo semestre 2006. Il Fondo monetario internazionale ritiene anche che sussistano ostacoli tali da impedire una crescita equilibrata dell’intero apparato produttivo. Le rilevazioni condotte tra maggio e agosto 2006 indicano quattro aree sui cui intervenire: le Amministrazioni pubbliche; il sistema tributario; la dipendenza dell’economia dal settore petrolifero; i sussidi petroliferi e agricoli.

La via della riforme: dal fisco al mercato finanziario
Per superare il divario che divide ancora la Siria dalle moderne economie di mercato l’unica strada praticabile, secondo l’Fmi, è di tipo riformistico attuabile lungo sei direttrici principali: adeguamento del sistema fiscale con introduzione dell’Iva, riforma della Pubblica Amministrazione, abolizione dei sussidi petroliferi, apertura del mercato finanziario e stabilizzazione dei cambi.

Caratteristiche del sistema tributario e societario
In Siria la tassazione delle persone fisiche e delle società è modulata per scaglioni di reddito. Non esiste una tassazione unica sull’insieme dei redditi personali ma prevale una distinzione rispetto alle differenti tipologie (d’affari, da capitale mobiliare e da proprietà immobiliare) che implica tassazioni separate. Sui redditi da lavoro si applica una tassa, conosciuta come tax on wages and salaries, basata su aliquote progressive in funzione dell’ammontare degli emolumenti. Le società che esercitano attività commerciali e industriali sono soggette alla business profit tax applicata anch’essa per scaglioni di reddito mentre vi sono casi in cui è prevista l’applicazione di una aliquota fissa. Non esiste l’Iva mentre figurano tasse sui consumi che gravano su benzina, dolciumi, riso e zucchero.
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