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Attualità

Contributi editoria, precisazioni
per presentare l’istanza corretta

Le imprese editrici che nel 2021 hanno adeguato l’assetto societario in conformità alla norma, devono inviare, entro il prossimo 31 gennaio, la domanda di accesso nell’attuale configurazione giuridica

riviste

Le imprese editrici che nel 2021 hanno provveduto ad adeguare l’assetto societario ai requisiti previsti dalla legge per beneficiare dei contributi a favore del settore, devono presentare, entro il prossimo 31 gennaio, la domanda di accesso alla sovvenzione nell’attuale configurazione giuridica, indicando la tipologia per la quale il bonus è richiesto tenuto conto della prevalenza della forma societaria nel corso dell’anno. Con una nota pubblicata sul sito, il dipartimento per l’Informazione e l’Editoria fornisce puntuali chiarimenti in relazione alla presentazione delle domande per l’ammissione dei contributi per l’anno 2021 destinati alle imprese editrici di quotidiani e periodici.

Il contributo è volto a sostenere l’attività editoriale di quotidiani e periodici in omaggio al principio del pluralismo dell’informazione, con particolare riguardo alle voci informative radicate nelle realtà locali e con una visione rivolta all'evoluzione del mercato editoriale verso il digitale.

Beneficiari degli incentivi sono:

  • le cooperative giornalistiche
  • le imprese editrici il cui capitale è detenuto in misura maggioritaria da cooperative, fondazioni o enti senza fini di lucro, limitatamente ad un periodo di cinque anni a decorrere dal 15 novembre 2016, data di entrata in vigore della legge n. 198/2016
  • gli enti senza fini di lucro ovvero le imprese editrici il cui capitale è interamente detenuto da tali enti
  • le imprese editrici che editano quotidiani e periodici espressione di minoranze linguistiche.

Ricordiamo che la domanda va presentata entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello di riferimento del contributo utilizzando la procedura online tramite la piattaforma per la gestione dei contributi implementata dal dipartimento. A tal fine, tutte le imprese che intendono presentare domanda di contributo devono richiedere le credenziali di accesso alla piattaforma inviando il modulo di richiesta, compilato, all'indirizzo Pec die.contributidiretti@pec.governo.it.
Entro lo stesso termine del 31 gennaio, deve essere inviato, a cura e spese dell’editore, un campione dei numeri della testata e, nel caso di domanda presentata per la prima volta, è necessario inviare anche le copie della rivista relative alle due annualità precedenti a quella della domanda. Infine, entro il 30 settembre va presentata l’ulteriore documentazione prevista dalla norma (Dpcm 28 luglio 2017).

Ebbene, precisano dal dipartimento, le imprese editrici di quotidiani e periodici con capitale detenuto a maggioranza da cooperative, fondazioni o Enc, come individuate dall’articolo 2, comma 1, lettera b), del Dlgs n. 70/2017, che nel 2021 hanno trasformato la forma societaria per accedere contributo, nel campo “Tipologia impresa” della sezione “Richiesta” – “Dati riferiti alla testata” della piattaforma per presentare online le richieste, dovranno cliccare l’opzione “Sì” alla voce “Adeguamento assetto societario ai fini applicazione deroga al requisito di anzianità”, indicando la data dell’avvenuto adeguamento e l’anno di percezione dell’ultimo contributo. Nella sezione “doc editore”, dovranno inserire anche la documentazione relativa alla trasformazione nella nuova compagine.

Inoltre, se la modifica ha comportato un cambio di denominazione o di ragione sociale, ai fini della corretta gestione informatica della procedura istruttoria, l’impresa dovrà richiedere l’aggiornamento dei dati attraverso la casella postale helpdesk.piattaformacontributi@governo.it.

Il dipartimento per l’Informazione e l’Editoria ricorda che il 2021 è l’ultimo anno in cui l’agevolazione può essere richiesta dalle imprese editrici costituite nella forma prevista dall’articolo 2, comma 1, lettera b) del decreto legislativo n. 70/2017 ossia, come già detto, imprese editrici di quotidiani e periodici il cui capitale è detenuto in misura maggioritaria da cooperative, fondazioni o enti senza fini di lucro.

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