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Attualità

Conferenza internazionale Iota:
la parola chiave è collaborazione

La presenza anche di esponenti del mondo accademico e aziendale ha permesso di analizzare le tematiche da un diverso punto di vista, contribuendo a ottenerne una visione omnicomprensiva

partecipanti Iota
L’Agenzia delle Entrate ha preso parte alla prima conferenza internazionale organizzata da Iota (Intra-european organisation of tax adminstrations), svoltasi a Budapest lo scorso novembre.
Il focus della conferenza, alla quale hanno aderito, oltre ai rappresentanti delle Amministrazioni fiscali, delegati Ocse, Commissione europea ed esponenti del mondo accademico e del business, è stato la trasformazione degli organismi attraverso il coinvolgimento dei contribuenti per il miglioramento dei processi e l’incremento della tax compliance.


Delegazione italiana
La delegazione italiana era composta da Emiliana Bandettini, direttore aggiunto della direzione centrale Accertamento, e da Chiara Putzolu, responsabile dell’ufficio Rapporti con organismi internazionali.
Il coinvolgimento dell’amministrazione fiscale italiana agli eventi Iota continua ad assumere particolare rilevanza nell’ambito delle attività svolte a livello internazionale.

Parola chiave: collaborazione
Le amministrazioni fiscali stanno affrontando un periodo di profondo cambiamento per adattarsi, rinnovandosi, ai mutevoli bisogni e aspettative dei propri stakeholder, primi tra tutti i contribuenti.
Al fine di fornire ai propri interlocutori una risposta adeguata e al passo con i tempi, diventano quanto mai essenziali lo scambio di dati e informazioni tra contribuente e Fisco, la fornitura di servizi personalizzati e di semplice fruizione, l’abbandono di processi burocratici ed eccessivamente gravosi.
In una parola, occorre collaborare, in modo chiaro e trasparente, in una situazione win-win, sfruttando al massimo le potenzialità offerte dall’era digitale e coinvolgendo attivamente i contribuenti in tale processo di rinnovamento.
 
Contenuti dell’incontro
Nel corso dell’incontro si sono alternate presentazioni e discussioni sul tema oggetto della conferenza, al fine di rispondere alle seguenti domande:
  • quali iniziative e misure stanno adottando le amministrazioni fiscali più evolute per rinnovarsi nel 21° secolo?
  • in che modo questi enti coinvolgono i contribuenti, in particolare le piccole-medie imprese e i service providers, nei propri processi?
  • quali cambiamenti sono richiesti a questi organismi per attuare una tale trasformazione?
Dai lavori è emerso che ciò che si richiede all’amministrazione fiscale del 21° secolo è semplificare i propri processi, incrementare l’efficacia dell’azione amministrativa (riducendo al tempo stesso i relativi costi), sfruttare le possibilità offerte dall’innovazione tecnologica e digitale. Inoltre, occorre sviluppare e fornire un più ampio spettro di servizi ai contribuenti che siano facilmente usufruibili e a basso costo, stravolgere l’approccio tradizionale al controllo fiscale per introdurre modalità di controllo più innovative, da affiancare a quelle normalmente svolte, basate sulla collaborazione con il contribuente in un clima disteso di interscambio e fiducia reciproca.

La partecipazione alla conferenza di esponenti provenienti dal mondo accademico e aziendale, oltre ai rappresentanti degli organismi fiscali, ha permesso di analizzare le tematiche da un diverso punto di vista, contribuendo a ottenere, quindi, una visione omnicomprensiva delle stesse.
 
Le conclusioni dell’incontro
Il cuore del nuovo approccio, verso cui le amministrazioni fiscali del 21° secolo dovrebbero tendere, risiede nella consapevolezza che controllo fiscale e servizi ai contribuenti sono due facce di una stessa medaglia chiamata tax compliance, da stimolare e incrementare in un’ottica di massima collaborazione con il contribuente.
 
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