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Attualità

In Albania se evadi prima paghi e poi fai causa

In questa formula si sintetizza la proposta avanzata dal premier Sali Berisha per combattere l’evasione fiscale delle imprese

Alla polizia tributaria riconosciuto il potere di imporre il pagamento immediato di una multa alle imprese che evadono il fisco. La possibilità di ricorrere in giudizio per far valere le proprie ragioni e ottenere l’eventuale annullamento è concessa al contribuente soltanto in un secondo momento. La proposta avanzata di recente in Albania in materia di evasione fiscale delle imprese è racchiusa nella formula prima paga e poi fai causa. A farsene promotore il premier ed ex presidente della Repubblica Sali Berisha. Il provvedimento, alla fine di aprile, è stato ufficialmente presentato al Parlamento.

Il contenuto della proposta
La proposta di legge attribuisce alla polizia tributaria il potere di imporre immediate sanzioni in denaro alle imprese che evadono il fisco mentre la possibilità di ricorrere in giudizio per far valere le proprie ragioni è concessa al contribuente soltanto in un secondo momento. In Albania, prima che venisse avanzata la proposta, anche le multe inflitte dalla polizia tributaria per le irregolarità riscontrate dovevano essere comunque validate da un tribunale. Il governo giustifica il provvedimento con la necessità di fare cassa considerato che vi sono sanzioni tributarie pendenti ancora da riscuotere a causa dei tempi lunghi dei processi tributari.

La similitudine con Serbia e Montenegro
La proposta del premier Berisha è molto simile a quella adottata dalla Serbia e dal Montenegro. Quest’ultima, tuttavia, dopo la dichiarazione di indipendenza, l’ha poi abbandonata per introdurre un modello più in linea con gli standard comunitari. In Serbia alla polizia tributaria compete non soltanto il controllo sulle imprese ma anche quello di sanzionare le irregolarità riscontrate con il pagamento immediato di una multa. L’impresa è tenuta a pagare in anticipo il dovuto e soltanto in un secondo tempo può ricorrere al tribunale per ottenere l’eventuale annullamento della contravvenzione.

Il modello della Macedonia
La Macedonia, pur essendo geograficamente contigua all’Albania, ha adottato un modello diametralmente opposto. La polizia tributaria, nel momento in cui effettua un accertamento a carico di una impresa, può congelarle per 72 ore il conto corrente che utilizza per le operazioni commerciali. Contestualmente provvede a trasmettere gli atti al pubblico ministero che decide il valore della multa da elevare mentre il diritto esclusivo di stabilire se questa sia giusta o meno spetta esclusivamente al tribunale. In nessun caso, però, la multa viene pagata in anticipo. 

Il rilancio del sistema economico 
La materia fiscale è soltanto uno dei punti di rilievo del programma del governo Berisha. Non a caso non meno di un anno fa il premier aveva proposto di trasformare il Paese in una specie di isola felice capace di attrarre gli investimenti esteri. E per farlo aveva lanciato un progetto sintetizzato nello slogan "Albania a 1 euro". Al costo di un solo euro il premier ha proposto di vendere terreni, garantire il rifornimento idrico alle imprese, registrare le attività commerciali per attirare gli insediamenti industriali. Il progetto punta a fare dell’Albania il Paese più attraente dei Balcani per gli imprenditori.

I rapporti con l’Unione europea
L’Albania il 12 giugno dello scorso anno ha siglato con l’Unione europea un accordo di stabilizzazione e associazione. L’intesa, come si legge nella risoluzione del Parlamento europeo del 6 settembre 2006, apre prospettive per relazioni contrattuali "strette e di considerevole entità tra l’Unione europea e l’Albania" permettendole di diventare il terzo Paese dei Balcani occidentali a impegnarsi a livello comunitario con importanti e profonde riforme strutturali. Tale accordo, peraltro, segue in ordine temporale il Programma Cards con cui sono stati finanziati tra il 2002 e il 2004 (costo globale 147.5 milioni di euro) progetti operativi nell’ambito della cooperazione tra Unione europea e Albania. Vale a dire il processo di riforma del sistema giudiziario e della Pubblica Amministrazione; il programma di sviluppo sociale ed economico con il sostegno alle attività educative e formative.

L’Albania e il Fondo monetario internazionale
Già nel luglio 2005 il Fondo monetario internazionale, a conclusione di una visita di due settimane a Tirana, valutava positivamente la "mission" dello Stato albanese nel quadro del programma triennale denominato "Poverty reduction and growth facility". L’organizzazione internazionale salutava con favore gli sforzi compiuti negli ultimi anni che avevano condotto a un buon tasso di crescita economica e a politiche fiscali e monetarie all’insegna della prudenza. Il tutto trova peraltro conferma nell’ultimo World Economic Outlook del Fondo Monetario internazionale, datato 15 settembre 2006, che attribuisce all’Albania per l’anno in corso una crescita economica nell’ordine del 6 per cento e una percentuale media di inflazione del 3 per cento.
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